Le lacrime del lieto fine

Lacrime che in fondo sono quelle di tutti noi. Ma non possiamo nasconderlo: in molti non se le aspetterebbero mai da Aurelio De Laurentiis. Un presidente che vive più di estremi che di compromessi, che spesso fa del cinismo una delle sue prerogative; dalle scelte che spesso sono state criticate ed eventualmente anche criticabili, ma che alla fine stanno portando a quel grande sogno dopo 33 anni.

Poche figure sono divisibili come quella del patron azzurro. Un imprenditore dall’indubbia lungimiranza che quasi venti anni fa decise di entrare nel mondo del calcio. Magari anche lui avrebbe riso all’eventualità di un terzo Scudetto a Napoli venti anni fa. O forse no, perché l’ambizione è sicuramente uno dei marchi di fabbrica della sua mentalità.

E invece, nel 2023, si ritrova a un passo dallo Scudetto, con quegli occhi lucidi che valgono più di ogni altra parola: di quelle di chi sa che la storia è scritta. Manca solo la firma per rendere ancora più copiose quelle lacrime, che hanno il sapore della rivincita dopo anni complicati e una rinascita che ora conosce il suo momento più alto.

L’opportunità della storia

La storia, insomma, ci offre la possibilità di essere tutti dalla stessa parte: De Laurentiis compreso, al quale comunque va riservato un grazie, al di là che piaccia o meno. Perché se oggi la più recente generazione conosce la gioia del Tricolore e se le altre torneranno a riassaporarlo è anche grazie a un uomo che oggi si gode il più bello dei lieto fine, con tanto di lacrime agli occhi che valgono più di ogni altra parola.

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