Dopo il pareggio contro la Salernitana di domenica, che ha solo rimandato la festa scudetto, domani alle 20:45 il Napoli scenderà alla Dacia Arena, dove incontrerà l’Udinese. Alla squadra di Spalletti basta anche solo un pareggio per aggiudicarsi matematicamente lo scudetto, dunque per l’occasione verranno installati all’interno del Maradona dei maxischermi dove poter seguire la partita, inutile dire che l’iniziativa è stata accolta da tutti i tifosi che hanno mandato tutto sold-out in poco tempo.
Prima di partire per la trasferta ad Udine, Spalletti alle 12:30 ha tenuto la consueta conferenza stampa prima di ogni gara. Di seguito tutte le sue dichiarazioni:
Qualche ricordo in particolare del suo percorso:
“Ne ho molte di persone a cui sono legato, quando torno indietro e ripercorro il mio percorso di questi ultimi 30 anni, ricordo la Roma dove sono stato 7 anni, nell’Udinese sono stato 5 anni. Qui sono stato chiamato quand’era in difficoltà, poi andai via, per poi essere stato richiamato e sono rimasto per 4-5 anni dove ho stretto un forte rapporto con Marino e che saluterò con piacere. Ho avuto come calciatore Sottil, che già ai tempi dell’Udinese si vedeva che era un leader. Mi fa piacere rincontrarli adesso che per noi è un momento importante”
Sentimenti nei confronti dei giocatori:
“Sapevo fin dall’inizio che avevo a che fare con una squadra di purosangue e sono felice che abbiano fatto vedere a tutti qual è il loro carattere e quali sono le loro capacità. Questo scudetto è un qualcosa che esce dagli schemi, tutti ne trarrebbero vantaggi non solo Napoli città, i giocatori lo meritano però comunque dopo si continua a lavorare con la consapevolezza che poi si dovrà ripetere quanto fatto, nessuna distrazione”.
“Vedere tutti quei tifosi mortificati domenica dispiace, vedere la gente felice invece ti nutre perchè sai che è felice per quello che tu fai. Già domenica lo stadio mi ha fatto capire più della classifica l’impresa che abbiamo fatto. Io quando sono arrivato volevo vedere uno stadio così in festa pieno di bambini”.
“L’Udinese è una delle squadre che arriva con più uomini in area di rigore a livello europeo, tutto il rispetto per l’avversario come sempre, bisognerà stare attenti però il timore è un’altra cosa, la paura ce la dovrebbero imporre”.
“C’è da vedere quello che succede nei mercati a fine stagione, quello che riusciremo a organizzare. Davanti ho una squadra giovane e di prospettiva, che può avere un seguito”.
Risarcimento del destino?
“La ringrazio ma dal punto di vista mio è quello che ho già detto. Sono contento del lavoro che faccio e do tutto me stesso. Arrivo a dei momenti che mi costa molto perché mi applico molto. Il mio risultato, la mia soddisfazione è che mi sono innamorato di questo lavoro. Al di là di quello che mi viene riconosciuto in fondo è un discorso con me stesso: devo sempre avere a che fare con me stesso. Diventa fondamentale capire se io sono in grado se ce la faccio di essere all’altezza del Napoli. Il fatto di aver avuto il tempo di lavorarci a testa bassa e ciò che mi ripaga. Io devo essere sempre convinto che le cose che mi succedono dipendono da me dalla mia volontà e dal mio impegno a prescindere da chi mi circonda o da chi incontro. Ovviamente vincere uno scudetto a Napoli sarà un lusso che a livello calcistico mi farà vivere in pace con me stesso”.
“Ci sono da fare cose più belle prima di parlare del mio contratto, ci sono da giocare ancora delle partite, c’è da festeggiare se ciò accadesse e poi si ritornerebbe sempre alla stessa domanda sono in grado io di dare ad un pubblico quello che merita?”.
“Il risultato di oggi non dipende da una partita o da una vittoria, parte tutto dall’anno scorso. Noi l’anno scorso abbiamo giocato un primo tempo, quest’anno stiamo giocando un secondo tempo, io sono stato aiutato molto da calciatori che oggi non ci sono più, a partire da Mertens, Insigne, Koulibaly, giocatori importantissimi che hanno fatto capire cosa voglia dire indossare la maglia del Napoli”.
“Sarebbe facile rispondere a Sarri che spero che loro si qualifichino più tardi possibile in Champions, ma non lo faccio”
“Si capisce che noi vogliamo chiudere il prima possibile. È tutto nelle mani nostre e domani ci andiamo a giocare per ciò che ci necessita”
Scudetto dell’onestà?
“Non lo so, non è corretto che vada a commentare le parole del presidente. Non so se è giusto l’aggettivo o no. Il fatto che lui riesca a tenere un ordine economico è un dato di fatto”
“L’anno scorso sono arrivato terzo e mi avete attaccato gli striscioni per andare via. Ancora oggi ci sono critiche com’è giusto che sia, ma io ho solo un obiettivo quello di vincere. Io sono venuto convinto di fare qualcosa di importante, non so se ci riuscirò ma l’idea era quella. Poi Napoli è molto stimolante ed è bella, e lo posso dire io che sono ospite, perchè voi che la vedete sempre non potete rimanere folgorati come chi viene un giorno all’improvviso”.
Che cosa provoca l’idea di essere diventato qualcuno che a Napoli sarà ricordato per sempre
“Provo soddisfazione di aver creato questo sentimento qui. Se i napoletani hanno reagito così vuol dire che ho fatto fare loro un percorso che poi li ha portati ad arrivare a questo pensiero qui”.
“Difficile poter dire questo perchè ci sono proprio delle evoluzioni di calcio giocato. Io ho allenato diverse squadre forti, bisogna avere voglia, perchè è importante anche essere uniti a livello di spogliatoio e quest’anno c’è stata tanta roba. Poi comunque i giocatori secondo me sentono proprio l’amore da parte della gente”.
Il segreto del Napoli sta nel gioco di squadra?
“Noi abbiamo sempre cercato di far percepire questo. Kvara è un giocatore meraviglioso, è un top player nonostante sia giovanissimo. Lui deve imparare ancora tanto e lo farà e quando succederà diventerà micidiale. In tutto questo però c’è il concetto di squadra”.
Sull’esterno destro alto, Lozano e Politano che si sono alternati
“Noi siamo contenti del lavoro che hanno fatto entrambi sia in fase offensiva che in fase difensiva. Se loro riescono a scambiarsi le qualità che hanno si da vita ad una grande qualità. Di Lorenzo ti gioca le partite tutte allo stesso livello, non lascia pezzi di cuore lui va avanti per la sua strada”.
“Finchè sono qui c’è la corda tirata. Quando non sarò più qui ci penserà lei.”