Il Napoli è campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Un’impresa impensabile ad inizio stagione anche per i tifosi e gli addetti ai lavori più ottimisti.
Trovare un solo protagonista di questa impresa è difficile: dal presidente Aurelio de Laurentiis a Luciano Spalletti, dai gol di Victor Osimhen alle giocate di Khvicha Kvaratskhelia passando per il capitano Giovanni Di Lorenzo, Kim, Lobotka…
Ognuno è stato in grado di mettere del suo nella grandissima stagione del Napoli e nella serata di giovedì è arrivata la vittoria più bella: quella impensabile per chiunque ma non per chi ha costruito questa squadra ad inizio anno.
Dalle contestazioni di Dimaro e Castel di Sangro nei confronti del presidente Aurelio de Laurentiis alla grande gioia esplosa nella serata di giovedì dopo ben 33 anni dall’ultima volta. La stagione del Napoli è l’emblema della programmazione e della consapevolezza nel proprio lavoro.
Lavoro di Luciano Spalletti che ha assemblato un vero e proprio gruppo ancor prima di una squadra. Un gruppo compatto e consapevole giorno dopo giorno della propria forza e delle qualità di ciascuno.
Un anno fa sarebbe stato impensabile per chiunque la vittoria di questo Scudetto dopo gli addii di Insigne, Mertens, Koulibaly e Osipina, ma non per il presidente De Laurentiis che aveva annunciato un Napoli che in questa stagione avrebbe lottato per la vittoria del campionato ma così non è stato perché i partenopei non hanno semplicemente lottato ma l’hanno stravinto questo campionato con ben 5 turni di anticipo.
Un trionfo strameritato e costruito giornata dopo giornata. Il percorso del Napoli, però, è solo all’inizio come testimoniato dalle parole di giovedì sera di De Laurentiis che dopo la vittoria della Serie A ha annunciato di voler conquistare anche la Champions League nella prossima stagione. Perché in fondo “sono sempre i sogni a dare forma al mondo…” e i partenopei allora sono pronti a sognare ancora più in grande.