L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti ha rilasciato alcune dichiarazioni nella consueta conferenza stampa dal SSC Napoli Konami Training Center di Castel Volturno alla vigilia del match di Serie A contro il Monza di domani. Di seguito le dichiarazioni dell’allenatore azzurro evidenziate dalla nostra redazione:
Questo post in breve
“Come è andato l’incontro di ieri?”, sentite Spalletti!
È chiaro che fare riunioni nei ristoranti di Napoli dove si mangia così bene, diventa difficile ritagliarsi il tempo anche per parlare, però per quanto riguarda quello che è venuto fuori ieri sera è tutto molto chiaro. I dettagli è giusto che li esponga la società quando lo riterrà opportuno, io non posso passare avanti alla società. Io devo continuare e finire nel migliore dei modi il lavoro che devo fare.
“Obiettivo record di punti per il Napoli”
È certo, la nostra felicità e quella dei nostri tifosi si basa su quello che esprimiamo in campo. È chiaro che giocando le partite ritroviamo il nostro lavoro e l’affetto di tutti i nostri sportivi. Ci saranno stadi pieni da tutte le parti con pezzi di cuore azzurro dove noi passeremo e andremo a giocare, per cui bisogna farlo bene. È un passaggio anche difficile, perchè dobbiamo alternare il saper festeggiare con il saper giocare del buon calcio come è giusto fare per tutto ciò che ci circonda. Ho trovato perfetto quanto fatto contro la Fiorentina, perchè dopo due notti di festeggiamenti abbiamo giocato la partita con voglia e volontà nonostante ci si aspettasse magari una squadra più scarica.
Successivamente è stato chiesto a mister Spalletti di individuare il momento preciso in cui ha iniziato a credere allo Scudetto, di seguito la risposta dell’allenatore azzurro:
Sono tanti momenti, dal mio punto di vista è facile, perchè quando sono arrivato sulle casacche ho fatto mettere quella frase con i punti sospensivi per andare a raggiungere quell’obiettivo lì che la canzone spiega bene. Nelle intenzioni c’era di raggiungere questo obiettivo qui fin da quando sono arrivato. Le allusioni sul fatto che io non credessi nello Scudetto mi danno un po’ fastidio, perchè quando mi è stato chiesto della squadra la risposta è sempre stata positiva. Mi piace ricordare come è stato il percorso, c’è la vittoria del campionato, ma anche i timori che ci limitavano quando all’inizio siamo partiti. Vincere quei timori lì è stato più importante di vincere le partite, è una mentalità che si costruisce nel modo di parlare, di allenarsi, di frequentare l’ambiente.
Per me diventa impossibile, pur essendo molto rigido nei festeggiamenti, non farsi baciare da questo sole di Napoli, che ti fa l’abbronzatura azzurra. Il mio obiettivo è sempre difendere la squadra, i calciatori e la società. L’ambiente Napoli può dare moltissimo ed era un mio obiettivo riportare in superficie tutto l’amore di questa città nei confronti della squadra. Il nostro pubblico ci può dare moltissimo, ci ha accompagnato a braccetto ad affrontare tutte le partite e ci ha dimostrato tutta la sua forza e le sue potenzialità. Dal mio punto di vista, mi ripaga di tutte le notti insonni passate ad amare il Napoli. Ho dato tutto me stesso e anche qualcosa di più. Ora sono felice anche io.
Gli chiedono la formazione del Napoli contro il Monza, sentite Spalletti!
Secondo me conviene fare le cose correttamente, dando a turno un po’ di spazio a qualcuno che non ha giocato precedentemente. Se ne sceglie due o tre a partita, poi contro l’Inter si farà un ragionamento differente perchè è giusto così. Chi volete che giochi? (ride ndr.) Domani dall’inizio gioca Bereszynski, perchè il capitano la può reggere una situazione del genere.
Quello che mi ha fatto più piacere di questa galoppata è avere avuto la possibilità di dare tutto me stesso. La società ha fatto un grandissimo lavoro da un punto di vista di riorganizzazione della squadra. Ieri sera quando parlo di due passi corretti, mi riferisco a vincere e valorizzare la rosa, abbiamo fatto entrambe le cose. Sarà un futuro sicuramente importante, si può aprire un ciclo con questa squadra qui.
Queste ultime quattro gare posso dare molto, abbiamo l’obbligo di fare il massimo per la professionalità che dobbiamo avere nei confronti delle cose che ci dobbiamo imporre, essendo calciatori che vestono la maglia del Napoli. La disciplina nel lavoro è fondamentale e noi l’abbiamo sempre fatto vedere. La nostra gente lo merita, la società per il lavoro che ha fatto lo merita.
Gestione Osimhen? Il titolo di capocannoniere è un traguardo che lui merita, c’è disponibilità anche da parte della squadra. La classifica dei capocannonieri ci farebbe piacere se fosse Victor a vincerla.
Idea di calcio? Dipende da cosa piace ai calciatori come stile di gioco, cosa piace ai tifosi da vedere e poi ci deve essere anche qualcosa che piace a me (ride ndr.). Direi che è un calcio senza tempo perchè si devono unire le cose del passato con le nuove sperimentazioni, che è cambiato anche tanto con le cinque sostituzioni. Elmas ad esempio è un calciatore senza tempo, perchè se lo metto dall’inizio della partita o a cinque minuti dalla fine fa le stesse cose, trotta dietro il pallone in maniera splendida, se c’è da rincorrere lo fa, se c’è da attaccare lo fa.
Monza? Avversario scomodo con un allenatore che avrà un futuro molto importante. I dirigenti sanno scegliere le persone giuste, Galliani ha fatto la scelta giusta, hanno ben strutturato nella testa cosa vogliono fare: costruire dal basso per avere spazio davanti da andare ad attaccare velocemente. Ci sarà il rischio domani di prendere quelle ripartenza che possono costare fatica di corsa e difficoltà nel rischio di prendere gol.
Petagna sappiamo tutti che valore ha come uomo e come calciatore, ma domani c’è da vincere la partita perchè noi vogliamo andare a vincerle tutte, andando oltre i record che possono esserci o meno.
Persone che mi hanno accompagnato in questo viaggio? Santoro è una persona splendida, è nato dentro gli uffici e sa traslocare la scrivania in campo e il campo dentro gli uffici. Sa consigliare, tutti vorrebbero averlo al proprio fianco per lavorarci insieme. L’abbraccio finale? È stata una liberazione del lavoro che abbiamo fatto quotidianamente insieme. Vedere tutto lo staff rimbalzare a qualsiasi gol, vedere i sorrisi negli spogliatoi a qualsiasi vittoria, sono tutte immagini molto belle.
Una nuova scritta sulle maglie del prossimo anno? Bisogna sempre far parlare la società.
I miei collaboratori e tutto lo staff hanno fatto un lavoro splendido, senza farci mai mancare niente. Il calcio giocato va a braccetto con la comunicazione, perchè se giochi bene diventa più facile anche nelle conferenze, se giochi male a pallone, diventa più difficile. Quest’anno mi avete dato una mano enorme nel raggiungere questo risultato, l’anno scorso un po’ meno. Ho dovuto dedicare un po’ di tempo anche a voi e non solo alla squadra al 100%. Quest’anno dentro il risultato c’è anche il vostro lavoro, per cui vi ringrazio.