Giornata importante per quanto riguarda il futuro dei diritti TV della Serie A: la Lega ha infatti stabilito la base d’asta e la configurazione dei vari pacchetti per i vari broadcaster. Il prezzo minimo sarà di 1,2 miliardi di euro per l’offerta sui tre anni, che salirà del 10% nel caso di vendita a quattro anni e di un ulteriore 10% nel caso di vendita a cinque anni.
Gli otto pacchetti
Di seguito, la configurazione degli otto pacchetti a disposizione dei broadcaster in sede di messa al bando:
- 1 – 10+3+3 (formula attuale con 3 in co-esclusiva su Satellite e OTT)
- 2 – 6+3 non in esclusiva +1 a pagamento o in chiaro
- 3 – 9+1 a pagamento o in chiaro
- 4 – 8+2
- 5 – 7+3 (come era all’inizio SKY-DAZN)
- 6 – 5+5 per 35 giornate e 3 turni ad altra emittente
- 7 – 10+10 tutte in co-esclusiva
- 8 – 9+9 in co-esclusiva +1 esclusiva in chiaro
Le parole di De Siervo
“Abbiamo scelto di uscire con 8 pacchetti diversi, con percorsi su misura”, ha spiegato l’ad della Lega di Serie A Luigi De Siervo. “Si va verso una condivisione piena delle 10 gare, con due soggetti che potranno trasmettere tutte le partite”, ha spiegato.
Possibilie, inoltre, il ritorno di match del campionato in chiaro. C’è infatti un pacchetto che permette l’assegnazione di 9 partite in esclusiva e una (il sabato sera) che potrebbe essere trasmessa anche in chiaro e a cui quindi potrebbero essere interessati broadcaster come Rai, Mediaset o Discovery. “Il chiaro non è più un tabù, anche in Italia”, ha detto a tal proposito lo stesso De Siervo.