Luciano Spalletti è un pezzo incancellabile della storia del Napoli. Ha scritto una pagina indelebile, con lavoro, idee innovative, con tanto studio e sacrificio. Poi con l’aiuto dello staff, dei calciatori, della dirigenza e del popolo napoletano, è chiaro: ma è suo il nome che brilla più di tutti nella galassia Napoli.
Lo scorso luglio si è trovato con una rosa completamente rivoluzionata e forse inizialmente non credeva neppure lui all’impresa che avrebbe poi compiuto. Luciano Spalletti ha preferito il lavoro e la disciplina alle lamentele e ai rimpianti. Ha preferito pedalare – lo fa per hobby – su sentieri ripidi al facile lamentarsi della strada dissestata. Ha preferito costruirsi il percorso e disegnarsi la bandiera a scacchi del traguardo, ha messo i bastoni tra le ruote a 24 squadre tra Serie A e Champions League. Ha battuto tutti.
Luciano Spalletti si è tatuato Napoli sulla pelle e sul cuore. Ha voluto bene a Napoli, al Napoli e ai napoletani, e gliene vorrà per sempre. Ha ricevuto anche rimproveri, derisioni e rimostranze da chi non era ancora entrato nel percorso, nel suo percorso, quello che si è costruito in silenzio circondandosi solo di chi, poi, ha capito che poteva iniziare a crederci, proprio come lui. È l’uomo Luciano Spalletti ad essere indelebile per Napoli: i suoi pensieri e le sue espressioni, i suoi misteri e la sua singolare napoletanità.
“E allora addio, va bene amore mio. Non sei di nessun altro e di nessuna io“, canta Tananai. È anche il tatuaggio che Napoli e Spalletti si dipingeranno sulla pelle per dirsi addio per sempre. Napoli e Spalletti non saranno di nessun altro, nonostante ciò che riserverà il futuro. Le storie d’amore più belle sono quelle che terminano con i sorrisi, come quello di Luciano al triplice fischio di Udinese-Napoli. È riuscito a vincere lui, è riuscita a vincere Napoli. E forse da oggi sulla sua carta d’identità ci sarà scritto: “Luciano Spalletti da Certaldo (e da Napoli)”.
Grazie Luciano, addio. Sei storia!