Il medico sociale della SSC Napoli, il professor Roberto Canonico, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale del club azzurro. Il responsabile sanitario partenopeo ha avuto modo di rivelare diversi retroscena, oltre che a fare il punto della situazione sull’infortunio di Hirving Lozano.
Come si lavora con tanti atleti provenienti da diverse Nazionali? Sicuramente è un lavoro che parte dal primo giorno di test, oltre che quello che si fa all’atto dell’acquisto di giocatori. Il primo ostacolo può essere la lingua, ma l’inglese ci aiuta. La bravura sta anche nel non infondere le proprie conoscenze, ma nell’adattarci alle loro abitudini. Abbiamo dei grandi atleti e professionisti che sono alla ricerca di elevata professionalità.
Sosta mondiale? Abbiamo fatto in turchia 12-13 giorni di lavoro, nemmeno noi ci aspettavamo di trovare una qualità di strutture invitanti. Un plauso va anche a chi ha scelto questa struttura e ha curato questi aspetti. Il momento più difficile? Forse l’aver tenuto fuori Osimhen all’andata contro il Milan. Alla fine è anche un discorso di fortuna, dopo l’ultima sosta ci è andata male. Con i ragazzi riesco ad avere un confronto sempre diretto anche quando sono in ritiro con le proprie squadre. Con alcune Nazionali abbiamo ancora difficoltà, ma su questo ci stiamo lavorando.
Come sta Lozano? Procede bene, ha avuto un problema come lo hanno avuto Olivera e Demme. Abbiamo optato per una terapia conservativa e per i ritiri dovremmo averlo a disposizione
Maschera Osimhen? Il ragazzo si sente più tranquillo, non è una questione di scaramanzia. Lui in alcune partite ha preso alcune gomitate e la mascherina ha fatto il suo lavoro.
Poi, ha aggiunto: “La continuità che si può dare in una preparazione soprattutto nel periodo estivo e la possibilità di poter giocare partite amichevoli senza transfer, ti permette da un punto di vista della preparazione fisica di ingrandire il serbatoio e di riempirlo nella maniera più corretta possibile.”.
Perché Anguissa e Kim indossano una fasciatura alla mano? “Anguissa un anno e mezzo fa ebbe un trauma in nazionale con una micro frattura diagnosticata successivamente, e quello è un bendaggio preventivo”.
L’atleta che più si confronta con te? A questo livello più o meno tutti vogliono capire realmente qual è l’entità del danno. Spesso anche da un punto di vista giornalistico si sbaglia nella terminologia, però gli atleti più maturi sono in geenrale quelli che partecipano di più sulle loro problematiche.