Parlare e scrivere di pazienza in una piazza che ha appena raggiunto l’apice della felicità – citazione di Spallettiana memoria -, può essere abbastanza anacronistico. Soprattutto se Aurelio De Laurentiis, tra il serio e il faceto, parla di grandi ambizioni europee nella presentazione del nuovo tecnico.
Rudi Garcia però in un certo senso annuisce e traduce in parole ciò che più di ambizioso lo accomuna oggi con il Napoli. Se soltanto questo fosse garanzia automatica di successo, probabilmente il Napoli quei sedici punti vantaggio in classifica se li riporterebbe nuovamente dietro. Ma c’è una stagione da portare avanti e da scrivere e guai a inciampare in eccessi di sicurezza.
Il sogno di Garcia è vincere: lo ha detto una prima volta e lo ha ribadito anche una seconda. Non una promessa, ma la consapevolezza che l’asticella non si abbassa, anzi.
Il tutto, solo se la piazza sarà vicina alla squadra e al tecnico stesso: un appello che è quasi un filo conduttore con l’era Spalletti, che si nutriva di dichiarazioni d’amore continue verso la città. Lo ha capito Garcia, che rilancia la romantica litania e si siede insieme ai tifosi. In attesa che lo spettacolo ricominci, per poi da lì entrare in scena.
Per stare vicino a questa squadra e a questo tecnico servirà pazienza. Il primo passo c’è stato, con tanto di super accoglienza prima della presentazione. Servirà anche tanta altra sostanza, forse domani ancor più di oggi. Perché si potrà sbagliare, il meno possibile si spera, e ci potranno essere momenti difficili.
In ogni caso, guai a perdere la bussola: insomma, la pazienza è la stella polare di cui tutta la piazza ha bisogno per andare ancora più lontano. Se solo fosse semplice nei fatti così come nelle parole, il Napoli oggi avrebbe già un potenziale problema in meno. Forse, il più importante.
Articolo modificato 19 Giu 2023 - 21:24