Frank Zambo Anguissa ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di The Ahtletic, parlando dello Scudetto appena conquistato e non solo. Scopriamo cos’ha rivelato il camerunense.
Senza dubbio è uno dei pilastri della squadra che è riuscita a portarsi a casa uno storico Scudetto. Grande diga del centrocampo del Napoli, Frank Zambo Anguissa ha conquistato il cuore dei tifosi del Napoli, che non vedono l’ora di vedere quale sarà l’effetto di Rudi Garcia su di lui Il tecnico francese lo ha infatti lanciato nella sua esperienza all’Olympique Marsiglia e ora lo ritroverà proprio in azzurro.
Il Nazionale camerunense ha parlato ai microfoni di The Athletic, facendo un sunto della stagione appena conclusa.
L’intervista ad Anguissa
Lo Scudetto, il ricordo di Spalletti e le parole su Kvaratskhelia e Osimhen. Questi e tanti altri sono stati i temi trattati da Frank Zambo Anguissa nel corso del suo intervento a The Athletic.
“Lo scudetto è stato incredibile, i giocatori sono visti come degli dei. Sono tutti pazzi di noi. I tifosi ti danno tanto amore, anche se a volte non è facile perché non puoi neppure uscire”, ha rivelato il centrocampista, che poi ha aggiunto che “lo scudetto è stato il primo trofeo che ho vinto, ma sono stato più felice per i tifosi che lo aspettavano da 33 anni. Già lo scorso anno siamo stati vicinissimo a vincerlo ed era stato frustrante, ma abbiamo imparato dai nostri errori e siamo stati concentrati fino alla fine. La stagione è stata incredibile”.
Anguissa ha poi ripercorso quello che è stato il suo arrivo a Napoli: “Volevo andare lì e volevo dimostrare di essere un grande giocatore. Incontrai Spalletti e dopo due giorni mi ha chiesto di giocare, io ero pronto e ho giocato una gara fantastica con la Juve e tutti mi hanno elogiato. Al Fulham giocavo bene ma c’era sempre un po’ di scetticismo, invece a Napoli hanno capito che potevo far parte di una grande squadra”.
A proposito di Spalletti, Anguissa lo ha ricordato con queste bellissime parole: “Mi piace prima l’uomo e poi l’allenatore. Mi ha sempre supportato, a volte urlava troppo (ride, ndr) ma lo faceva perché sapeva che potevo dare di più. Mi chiedeva come stesse la mia famiglia, cosa facessi nel giorno libero, sa che ci possono essere problemi, ti spinge se le cose non vanno bene, ti motiva, si mette nei tuoi panni. Quando parla mette i brividi coi suoi discorsi motivazionali. Mi ha anche regalato un orologio. Con un allenatore del genere puoi solo migliorare
Sul collettivo, ha aggiunto: “Eravamo perfetti, posso parlare dei giovani Kvara o Kim, fortissimi ma umili. Tutti abbiamo giocato per gli altri, volevamo vincerle tutti, non ci siamo mai arresi nonostante il +15 sulla seconda. Il sogno era possibile e non volevamo perderlo.
Anguissa ha parlato anche di Kvaratskhelia e Osimhen, grandi protagonisti dell’annata Scudetto: “A Kvara ho detto che con lui la Georgia può diventare un grande paese, gli ho fatto l’esempio di Lewandowski che gioca per la Polonia. ‘Non avere paura di esprimerti, gioca a calcio’, gli ho detto una volta. Lui mi ha confidato che da quel giorno la sua stagione è cambiata. Mi piace non solo come giocatore, chiede sempre consigli, lavora, ha sete di vittoria, è impressionante. Quando giochi vuoi solo dargli la palla perché quello che fa è fantastico. Qualcuno potrebbe montarsi la testa, ma lui no, continua sempre a lavorare e chiede tanti consigli, vuole sapere cosa fare. Osimhen, invece, aveva predetto lo scudetto a inizio stagione, per questo sono contento che abbia fatto tutti queli gol. Mi disse: “Fidati, farò del mio meglio per vincere lo scudetto”. Aveva ragione. Per me è un grande amico.
L’intervista si conclude con il rimpianto Champions, pur consapevole che la stagione resta super: “Siamo stati sfortunati ma comunque non eravamo mai arrivati ai quarti. La stagione, con lo scudetto, resta da record”.