Mondo del calcio in lacrime per la scomparsa del leggendario attaccante. Fra le tante casacche vestite in carriera, anche quella del Napoli, che si stringe attorno alla famiglia del calciatore in segno di lutto
Le leggende di questo magnifico sport che è il calcio sono quelle figure in grado di influenzare intere generazioni tramite le proprie gesta. La “mano de Dios” di Maradona, le rovesciate di Pelè, il genio e la sregolatezza di Best e la pazzia di Cantona sono solo alcuni esempi di come il ricordo di certe prodezze sia marchiato indelebilmente nei cuori degli appassionati.
Se per diventare leggende di calibro mondiale servono una buona dose di talento e vittorie, per divenire invece idolo di un club talvolta basta “solo” onorarne a pieno la maglia. Lo sanno bene a Napoli, dove oltre Maradona e gli eroi dello Scudetto, ci si ricorda anche di figure quali Krol, Sallustro, Jeppson, Vojak e Juliano. Personaggi carismatici, a secco di importanti vittorie in azzurro ma capaci di guadagnare il rispetto eterno del popolo partenopeo. Di essi, e dunque del Napoli nonché del calcio targato anni 60/70, faceva inoltre parte una storica figura del mondo dello sport, deceduta d’improvviso qualche giorno fa.
Lutto nel mondo del calcio, Tanino Troja si è spento all’età di 78 anni
Si è spento all’età di 78 anni Gaetano Troja, detto Tanino, storico attaccante del calcio italiano. Nato in quel di Palermo il 25 luglio 1944, Troja ci ha lasciati nella sua città natale lo scorso 19 giugno. Dotato di uno straordinario fiuto del gol e di una potenza di tiro fuori dal comune, è divenuto una vera e propria leggenda del Palermo tra gli anni ’60 e ’70.
Con la maglia dei rosanero siglò 43 reti in 178 presenze fra Serie B e Serie A, occupando per lunghi decenni il trono di calciatore più prolifico della storia dei palermitani (di recente passato sotto il controllo di Matteo Brunori). Fu uno dei primi calciatori ad essere battezzato con l’appellativo di “bomber“, coniandone il significato e raggiungendo un traguardo di cui pochi nella storia possono vantare.
Nel corso di un’amichevole giocata dal suo Palermo contro la Dinamo Mosca infatti, Troja decise di consegnarsi alla storia. Durante l’incontro riuscì nell’impresa di segnare un gol a Lev Yashin, leggendario portiere nonché unico di sempre nel ruolo a conquistare un Pallone d’Oro. A Troja va anche il merito, nella stagione 69/70, di aver siglato la rete decisiva nell’unica sconfitta in campionato del Cagliari di Gigi Riva, quell’anno poi vincitore dello Scudetto. Dopo 6 anni complessivi in maglia rosanero ed una breve parentesi al Brescia, l’attaccante palermitano ebbe modo di sbarcare anche a Napoli. Troja vestì infatti la maglia azzurra nella stagione 73/74, collezionando sole 4 presenze al fianco di Juliano, Clerici e Braglia.