Kim Min-Jae è un portento per la difesa del Napoli non soltanto per le sue notevoli doti tecniche, ma anche per la sua personalità: spunta il segreto che nessuno conosce
Il suo impatto sul campionato di Serie A ha superato di gran lunga le aspettative. Il grande timore dei tifosi del Napoli durante la scorsa estate era quello di non riuscire ad avere più in rosa un difensore le cui qualità potessero eguagliare o superare quelle di Kalidou Koulibaly. Sospetto accresciuto quando in squadra è arrivato Kim Min-Jae, il sudcoreano alla prima esperienza in uno dei maggiori cinque campionati europei. I suoi trascorsi al Fenerbahce facevano ben sperare, ma nessuno avrebbe mai immaginato il risultato finale.
Un vero e proprio muro asiatico, a tal punto che ha dato un contributo fondamentale alla vittoria dello scudetto ed è anche stato eletto come il difensore migliore del campionato. Apprezzamenti e riconoscimenti che hanno reso inevitabile l’avvicinamento dei club esteri, i quali intendono approfittare dell’unico tallone di Achille nel rapporto del difensore con la società partenopea: la clausola rescissoria.
Dal primo al 15 luglio prossimo Kim Min-Jae potrà svincolarsi dal Napoli, per andare in una società straniera, esercitando un’opzione d’acquisto che va dai 45 milioni ai 60 milioni di euro. Il Bayern Monaco è la compagine che si sta impegnando maggiormente per la conclusione della trattativa e non ci sarà modo per il Napoli di frenarne la cessione.
Kim Min-Jae, le cinque curiosità sul difensore sudcoreano
Dai compagni di squadra è stato subito apprezzato, Kim. Non sarà semplice trovare un sostituto all’altezza. Un colosso di 1,90 metri e tutti muscoli. Non sorprende che prima dell’apporto al Napoli, il suo soprannome fosse già “The Monster”. Ma quali sono gli altri segreti dietro il difensore? Innanzitutto, per ciò che riguarda la sua vita privata, è sposato e ha un figlio. Tutti in famiglia sono sportivi: il padre era un judoka e anche la madre un’atleta. Il fratello maggiore, Kyung-mi, era portiere della Myongji University e lo zio allena a Tongyeong.
Kim adora andare in bicicletta e ha una grande passione per i tatuaggi. D’altronde, quelle volte in cui ha sfilato la maglia in campo, è stato possibile apprezzarlo. Fra i vari, ha sul petto l’enorme scritta “Carpe Diem”, mentre sulla schiena un intero affresco cristiano, religioso. Però consideriamo altre tre curiosità davvero interessanti.
Innanzitutto, Kim è il cognome ed è il più diffuso in Corea del Sud. Infatti, esiste anche un altro Kim Min-Jae molto famoso. Si tratta di un attore e rapper locale, classe 1996. Il difensore partenopeo è molto dedito alle cause sociali e nel 2021 è stato insignito della nomina di Ambasciatore della Purme Foundation, la quale si occupa della riabilitazione dei bambini con disabilità e dell’indipendenza dei giovani con disabilità. Il giocatore ha donato all’associazione no-profit circa 40.000 euro. Piuttosto inedito è sapere, infine, che Kim Min-Jae nel 2015 si era iscritto all’università, alla Yonsei University, una delle più prestigiose in Corea del Sud, ma non ha mai terminato la laurea, perché la sua carriera ha dato un salto di qualità importante e Kim ha appunto…. colto l’attimo.