Oggi, durante la conferenza di presentazione delle magliette 2023-2024, i riferimenti al bianconero sono stati continui.
“Una nuova era sta arrivando” questo il claim della giornata ma, di fatto, ci si è persi a rincorrere vecchi fantasmi.
De Luca ha riaperto il caso del famoso match perso inizialmente a tavolino dagli azzurri durante la pandemia.
De Laurentiis in un paio di volte ha parlato della juventinità, della loro incapacità di festeggiare a lungo le vittorie, senza evitare un passaggio su Giuntoli: “Se l’avessi saputo l’avrei liberato prima”.
A Napoli si parla ancora (spesso) di Juventus
Nel giorno in cui il Napoli può finalmente sfoggiare lo Scudetto sul petto è giusto restare ancorati a tutto questo?
Con un club che, finalmente e dopo anni, può guardare tutti dall’alto verso il basso, è ancora il caso di guardare in casa altrui in cerca di faziosità?
L’internazionalizzazione della società passa anche e inevitabilmente per questi piccoli particolari, per la capacità di sapersi orientare anche senza trovare parametri negativi di riferimento altrove.
Nessuno vuole condannare sfottò e sane rivalità alla base di questo meraviglioso sport, ma per i napoletani lo Scudetto dovrebbe essere anche un giorno zero, quello in cui si può resettare col passato in nome di una vittoria unica.
Come Valentina De Laurentiis ha fatto oggi giustamente con Maradona, relegandolo nel cassetto più bello della memoria, sarebbe il caso di staccarsi da quell’eterno spirito di antijuventinità che accompagna le giornate di molti.
Guardare avanti e meglio.
Perchè questa società ne può essere capace ed i tifosi tutti meritano una strada illuminata autonomamente, senza riflessi chiaroscuri di altri club.