Continuano gli aneddoti di compagni ed ex avversari riguardo Diego Armando Maradona. Ecco l’ultimo attestato di stima
La figura di Diego Armando Maradona è forse stata quella più polarizzante nel mondo del calcio. Difficilmente, tra appassionati e tifosi, c’era un giudizio di sterile ammirazione nei confronti di Diego. Ma, se guardiamo a chi ha condiviso con lui il campo, sia da compagno di squadra che da avversario, il giudizio è pressoché unanime: tutti, senza nessuna eccezione, riconoscono la grandezza del Diez.
A quasi tre anni dalla sua improvvisa scomparsa continuano a fioccare gli aneddoti da parte di chi ha vissuto da vicino, direttamente in campo quegli anni. L’ultimo, in ordine di tempo, è l’ex difensore Pasquale Bruno. Noto per le sue ‘maniere forti’ in campo e per non avere peli sulla lingua quando interpellato, Bruno ha solo parole di ammirazione per Maradona. Nonostante tanti anni da avversario Pasquale Bruno non può che inchinarsi di fronte alla classe, al talento e a ciò che ha rappresentato il fu Maradona.
“Il più forte, senza alcun dubbio.” diretto, come suo solito, Bruno. Nell’intervista a Repubblica parla in generale di calcio, non ha giudizi positivi sul pallone italiano, ma quando si arriva a toccare l’argomento Maradona tutto cambia. “Non lo buttavi a terra in nessun modo” ricorda Bruno. “Lo menavi, ma lui non cadeva mai. Nemmeno Vierchowod, il marcatore più forte dell’epoca, riusciva a fermarlo!”.
Bruno, non solo Maradona: “Baggio fenomeno, Gullit farebbe 150 gol!”
In generale Bruno ricorda in maniera positiva il suo calcio, soprattutto se messo in contrapposizione con il calcio di oggi a suo dire di minor livello. Oltre Maradona, Bruno ha parole importanti anche per un altro ex fuoriclasse che ha incantato il calcio italiano: Roberto Baggio. “Era un fenomeno, ma mi soffriva tantissimo. Lui mi insultava e io lo menavo – ricorda l’ex difensore -. Però una volta mi fece una finta che mi ritrovai sotto la Curva Maratona. Che gol che ci fece!”
Bruno è ricordato per essere stato un calciatore duro, dai pochi fronzoli. Certe volte, come ammette lui stesso, un po’ esagerato. Adesso però vede un calcio troppo leggero, troppo favorevole agli attaccanti: “Gullit farebbe 150 gol oggi nel nostro campionato. Marcai Butragueno del Real Madrid a tutto campo. Oggi vorrei vedere un calciatore subire un trattamento del genere. Oggi, tra i miei colleghi, nessuno sarebbe titolare in quel Milan, quella Juventus, quel Torino.” Figurarsi Maradona…