Il nuovo allenatore del Napoli, Rudi Garcìa, direttamente dal ritiro di Dimaro ha presenziato alla prima conferenza stampa da tecnico dei partenopei.
La stagione dei campioni d’Italia è iniziata ufficialmente oggi. Per la prima volta, gli azzurri sono scesi in campo agli ordini di Rudi Garcìa. Il tecnico francese, direttamente sul campo di Carciato a Dimaro ha tenuto la prima seduta di allenamento da allenatore del Napoli.
Di seguito le sue parole:
Come si trova in Trentino?
“Tutto bello, in Francia non c’è il ritiro e mi è mancato. Ho visto tanti bambini con la famiglia. In ritiro si respira l’amore per il club. Ci alleniamo come al Maradona e a me fa molto bene ritrovare questo ambiente che in Italia sapere creare e che in Europa dovrebbero copiare”.
Si attendeva un’accoglienza così calorosa?
“Questo è il momento di poter ringraziare tutti per l’accoglienza. I tifosi sono gioiosi e fieri della squadra lo scorso anno. Dopo 33 anni e dopo Maradona, vincere è fantastico. I tifosi sono fieri ed è giusto così. Complimenti a tutti quelli che hanno partecipato e ringrazio Luciano per aver chiesto per di lasciarmi lavorare in pace”.
Qual è l’obiettivo di mercato?
“Del presidente mi piacciono le ambizioni. Vuol dire che abbiamo una squadra che sarà forte come lo scroso anno. L’obietivo è tenere tutti gli altri dato che Kim non ci sarà. Poi dovremo raddoppiare in zone di campo dove siamo scoperti. Ho portato tanti giovani del settore giovanile perchè voglio vederli in prima persona. Spero di trovare tra questi giocatori almeno uno che possa rimanere nella squadra. Nel passato è successa questa cosa. Farò un nome, così non me lo chiedete. Maxime Lopez, ma non arriverà perchè non è il profilo che cerchiamo
Ha sentito Osimhen? Dimissioni Sinatti?
“Si e vi assicuro che lui è super motivato ed è super innamorato di Napoli e del Napoli. Io ho proposto di lavorare con noi e metterlo allo stesso livello di Longoni. Lui ci ha pensato e ha deciso di lasicare. Questo è un peccato perchè lui è molto bravo.
Cosa l’ha colpita dei suoi giocatori? Sostituto Kim?
“Un allenatore vuole sempre la rosa al completo il più presto possibile, ma questa è utopia. Abbiamo tutto il tempo per trovare un sostituto adatto. Il club ci lavora da un po’ e vogliamo essere sicuri il più possibile. L’aspetto economico entra in gioco e per me non c’è fretta. Sulla rosa vedo che sono tutti attenti e motivati. Oggi ho visto subito un bel ritmo e bei duelli. Vuol dire che hanno fame soprattutto quando ci sono giovani che devono farmi vedere qualcosa”.
Felice di allenare Osimhen e Kvara?
“Si assolutamente, ma ci sono i singoli che si mettono in luce per i gol e gli assist, ma lo possono fare perchè la palla arriva. Conta il collettivo e non i singoli. SPero che loro continuino a fare le differenza e ci facciano vincere le partite. Tutti sono importanti e cerco di valorizzare tutti allo stesso livello.
Che caratteristiche vorrebbe per il centrocampo?
“Dobbiamo sostituire Ndombele. Io penso che per giocare con le mie squadre servono giocatori di pallone, ma anche un po’ di fisicità per aiutare Anguissa. Ci deve essere tanta intensità negli allenamenti. Quando giochi la Champions dopo la sosta di settembre giochi ogni tre giorni. Dobbiamo lavorare ora per arrivare pronti a settembre. Dopo non ci sarà tempo. Dobbiamo giocare con la linea di difesa oltre la meta campo. I giocatori sono abituati in questo. Abbiamo giocatori che possono fare tante cose. C’è qualcosa da migliorare, ma andava bene anche come l’ho trovata”.
Zielinski?
“Lui come Lozano sono sotto contratto. Il club giustamente fa le sue valutazioni, ma io voglio tenere tutti. C’è quello che voglio io e quello che vuole il giocatore. Magari uno vuole andare via e un altro vuole restare a tutti i costi”.
Oltre a Osimhen ci sono anche Raspadori e Simeone nei suoi piani?
“Assolutamente sì, come detto in precedenza non contano solo Kvara e Osimhen. Ci sono loro, c’è Politano, c’è Elmas. In attacco abbiamo tante possibilità e io voglio sfruttarle tutte”.
Che ruolo ha Raspadori?
“Quando vedi una squadra e vedi i giocatori ti fai un’idea, ma non conosci mai un giocatore fino a quando non lo alleni. Fatemi allenare, e vi dirò. Ho delle idee che devo verificare sul campo”.
Quale visione ha dell’uscita dal basso?
“Io voglio essere efficace, se funziona bene usciamo dal basso. Se la partita è tirata e siamo al 90esimo probabilmente non partiremo dal basso. Lasciatemi un po’ di tempo per capire chi sono i leader su cui fare affidamento per mandare messaggi su letture di questo tipo. Alcuni giocatori devono orientare la squadra in alcune situazioni. Una vera squadra si vede quando ne perde una o ne pareggia una e poi la partita dopo scende in campo e vince”.
Difficile iniziare senza giocatori in nazionale?
“La cosa positiva è che i nazionali saltano solo una settimana. Il tempo stringe un po’ e dobbiamo mettere a fuoco alcune cose. La prima è mettere i giocatori in forma fisica. Ora sto valutando Zanoli, ho già visto cose buone e spero di continuare a vederne altre perchè questo gli permetterebbe di restare con noi”.
Elmas? Punizioni e rigori?
“Mi facevo anche io la domanda sui rigori. Il mio collaboratore, forse adesso non è solo una caratteristica del Napoli sbagliarli. Ora molti più rigori vengono parati. però si può sempre lavorare così come le punizioni. Su Elmas posso dire che se davvero è un giocatore polivalente allora è un regalo per me. Quando tornerà lo capirò meglio e vi dirò anche su di lui”.
Quanto pesa la responsabilità di subentrare a Spalletti? Sente di cambiare qualcosa rispetto a Roma?
“Io l’ho vissuta questa cosa. Il Napoli ha vinto dopo 33 anni. Va bene che Lilla non è Napoli, però io ho vinto dopo 52 anni lì. Ci sono già stato in questa posizione. Ora subentrano i doveri, siamo campioni d’Italia e inconsciamente non facciamo bene quanto lo scorso anno. Per questo devo lavorare sulla testa dei giocatori per far si che loro possano ripetere quanto fatto. Io li aspetto a quel livello lì e mi dispiace per loro perchè so cosa possono fare e se non lo fanno…”.
Che caratteristiche deve avere il sostituto di Kim? Tousart?
“Vogliamo avere il possesso palla e per questo dobbiamo avere la difesa alta. Dobbiamo essere anche in grado di abbassarci se serve per il momento della partita. Su Tousart posso dire che mi diverto a leggere le notizie e vi ringrazio perchè a volte ci date delle idee per il mercato. Ora con Meluso siamo più forti”.
Qui arriva dopo la vittoria di un campionato, sente un po’ di pressione? Quanto di Garcìa ci sarà in questo Napoli?
“Per far funzionare l’orologio serve ricaricarlo. Io direi che siamo più una Formula 1, che deve lavorare sui dettagli per andare sempre più veloce. A me va bene se rimangono tutti. Io pressione non la sento. Qui ci sono io, ma poteva esserci Luciano o qualsiasi altro allenatore. Non sarebbe cambiato nulla. Io con i miei giocatori, vogliamo ripeterci. Sarebbe difficile, perchè l’hanno fatto solo Inter e Juve negli ultimi anni. So che sarà difficile, ma son qui lo stesso e non è un problema. Il Napoli deve giocare la Champions e questo è l’obiettivo concreto. In Champions abbiamo fatto record l’anno scorso e anche questo è difficile da eguagliare. Penso che il City ha vinto la Champions dopo 15 anni di questa proprietà. Dico questo per farvi capire che vincere è difficile.
Quanto è felice di essere l’allenatore del Napoli?
“Tantissimo. Il bello del mio mestiere è che incontri delle nuove persone e da loro impari. Il sale della vita sono gli incontri. Io mi tengo stretti amici dappertutto. I veri amici li senti anche solo una volta all’anno. Sono contento di essere qui e sto scoprendo una città meravigliosa”.
Quando ha avuto l’offerta del Napoli, a chi l’ha detto?
“Ai miei familiari, amici stretti e ai miei agenti. Non c’è stata riflessione, ho accettato subito per il progetto”
Le piace la maglia del Napoli?
“Sono stupende”.
Articolo modificato 16 Lug 2023 - 15:39