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Meluso: “Ho scelto Napoli in 20 secondi”, poi gli annunci su Kim e Osimhen

Conferenza di presentazione del neo direttore sportivo del Napoli Mauro Meluso, chiamato a rispondere alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa a Dimaro.

Tempo di presentazioni anche per Mauro Meluso in casa Napoli, con i supporter partenopei che hanno potuto godere delle prime parole in azzurro del nuovo direttore sportivo. Annunciato da meno di una settimana dal presidente Aurelio De Laurentiis, il nuovo Ds è stato ufficialmente accolto dai tanti giornalisti presenti in sala stampa a Dimaro. Tante le domande a cui il direttor Meluso è stato sottoposto, inerenti ovviamente al mercato nonché alle ambizioni dell’ex Spezia in terra partenopea.

“Ho sensazioni positive”, le prime parole azzurre di Meluso

Sono state due giornate intense nella sala conferenze di Dimaro-Folgarida, passata dall’accogliere in 24 ore sia Rudi Garcia che il nuovo Ds azzurro Mauro Meluso. Protagonista indiscusso di quest’oggi, il neo direttore si è presentato ufficialmente alla stampa ed ai tifosi, suonando la carica per quella che sarà la sua avventura al Napoli. Di seguito quanto dichiarato:

“Le mie sensazioni sono indubbiamente positive. Sono stato ingaggiato da una grande società, Campione d’Italia tra l’altro, e dunque le responsabilità crescono. Io però ho affrontato il calcio in tutte le categorie sia da calciatore che da direttore, e credo che il calcio sia uguale ad ogni latitudine. Cambiano ovviamente i numeri, i seguaci, le responsabilità, ma questo deve essere un motivo di orgoglio e non di paura”.

“Ringrazio il presidente De Laurentiis ed i direttori Micheli e Chiavelli per avermi dato fiducia. Sono stato chiamato d’improvviso ma non è stato il primo approccio con Aurelio, come ricordato dal famoso aneddoto in cui De Laurentiis venne a congratularsi con me e Vincenzo Italiano dopo la vittoria dello Spezia al Maradona. L’altro giorno il presidente mi chiamò per incontrarci e dopo un incontro durato circa 20 secondi siamo riusciti ad accordarci. C’è stato subito feeling.

“Per quanto riguarda Osimhen, io sono appena arrivato. Quello che so oggi è che riuscendo a trattenere un calciatore del genere si farebbe un gran colpo. Osimhen è un calciatore che in Serie A fa la differenza come pochi, ma come ho già detto sono dentro da poco. Lavoreremo anche su questo con il presidente, il direttore Micheli e l’amministratore Chiaveli”.

Successivamente, il direttor Meluso è anche intervenuto sul caso mediatico del momento in casa Napoli, ovvero la trattativa Kim-Bayern:

“Ripeto di essere appena arrivato, le prime riunioni di programmazione arriveranno lunedì. Prima del mio arrivo però, non credo che la società sia rimasta con le mani in mano. Kim è sicuramente un calciatore che andrà sostituito e lavoreremo per riuscire anche in questo”.

“Credo che nell’ambito di una società importante come il Napoli non possa esserci una sola persona a prendere le decisioni. Ci sono più persone e più settori che si incontrano e mettono a confronto le proprie idee. Il presidente De Laurentiis non è un decisionista e quindi avrà sicuramente un peso importante, ma lui stesso mi chiese se ero in grado di occuparmi del mio mestiere a 360 gradi. Quindi non solo in ambito mercato ma anche di rapporti interni”.

“Ci sarà indubbiamente da lavorare all’interno, perché il Napoli è la società Campione d’Italia e di conseguenza si presuppone che sia la più forte. Ci sono calciatori che sono andati via, come Ndombelé e Kim, e andranno senz’altro sostituiti. Ovvio però che se certe strategie dovessero uscire fuori avrei fatto male il mio lavoro, perché certi fattori vanno tenuti segreti”.

Per Meluso vi è stato poi tempo di dichiarazioni in merito ad alcune impressioni personali, nonché sul lavoro che andrà svolto in quel di Napoli:

Meluso parla in conferenza stampa (LaPresse) – SpazioNapoli.it

“Una squadra che in Italia vince uno Scudetto con 20 punti di vantaggio è una super squadra. Complimenti a chi l’ha allenata e costruita, perché un successo così ampio significa che tutte le componenti hanno funzionato a dovere. Magari qualcuno da fuori può pensare che un club del genere è già perfetto così, ma ci sono tante cose che chi fa parte di questo mondo conosce. Io li terrei tutti, ma ci sono dinamiche che sicuramente ci porteranno a dei cambiamenti. Il Napoli di certo non viene scoperto ora, è un top club già da tanto e faremo di tutto per mantenerlo in alto”.

“La chiamata di De Laurentiis è stata improvvisa, non me l’aspettavo. Non credevo che il salto di qualità per me arrivasse così di sorpresa”.

“Sono nel calcio da quando ero bambino e faccio il direttore dal ’97. Ho fatto il calcio in tutte le categorie sempre cercando di dare il massimo per agguantare la Serie A. Ho sempre tenuto un profilo basso ed umile mentre scalavo questa montagna, e ci sono riuscito sia con il Lecce che con lo Spezia. Questa nuova avventura nel Napoli mi darà ulteriore forza”.

Meluso ha poi raccontato di un piccolo aneddoto del passato, ovvero del suo primo approccio con il Napoli in tenera età:

“Quando avevo tredici anni fui selezionato per svolgere un provino dal Napoli, in quello che all’epoca era il campo di Soccavo. Mia madre però si oppose a tale trasferimento per la troppa lontananza, e non ci fu verso di farle cambiare idea neanche in seguito all’intervento dei dirigenti. Il Napoli era dunque sulla mia strada e sono molto felice di averlo ritrovato adesso. Si vede che era destino”.

I temi della conferenza si sono poi spostati in merito al mercato del calcio Arabo ed al conseguente interesse per i calciatori del Napoli:

“Non sono al corrente di interessi da parte dei club arabi per i nostri calciatori. Cominceremo però a lavorare concretamente a partire da domani, in seguito alle prime riunioni con il presidente e con la restante parte dell’organico. Non è però un segreto che le disponibilità economiche in Arabia sono ben più laute rispetto alle nostre, e che davanti a certe offerte è davvero molto difficile rifiutare”.

Il calcio è uguale a tutte le latitudini, ma cosa significa ciò? La nuova sfida professionale spiegata da Meluso:

Meluso si presenta alla stampa (LaPresse) – SpazioNapoli.it

“Nel calcio, per far si che le cose funzionino, ci vuole una società dalle idee ben chiare e soprattutto coerenti. Quando si è coerenti si è credibili: nel calcio questo è fondamentale. Chi ci fa perdere o vincere le partite sono i calciatori, ed anche se questi ultimi sono forti, in una situazione incoerente viene a mancare l’entusiasmo e ne vengono fuori aspetti negativi. In campo bisogna invece essere particolarmente meritocratici, rispettando le belle regole che spesso si scrivono ma che invece si fa fatica a rispettare”.

“Se De Laurentiis mi ha chiesto che squadra tifassi? No, non me l’ha chiesto. Non tifo per la Juve e neanche per altre squadre in particolare: tifo la squadra per la quale lavoro. Ho dei cari amici napoletani con la quale parlavo spesso del Napoli, una squadra cui forza risiede sicuramente nel calore e nella passione dei tifosi. Ricordo che a dicembre sono venuto a fare una gita in città, e nonostante ci fosse ancora molta strada per arrivare allo Scudetto ho trovato un popolo in festa. I napoletani sanno come farti sentire importante”.

“Mi dicevano che negli ultimi 10 anni il Napoli ha fatto meno punti solo della Juventus. Sono numeri che fanno capire quanto questa società abbia lavorato bene nel tempo. Il coronamento è stato poi questo Scudetto, che ha portato un entusiasmo pazzesco in città. Il clima di festa che si respira qui è contagioso, fungerà sicuramente da carburante per noi”.

Meluso ha poi concluso parlando del suo metodo di lavoro nonché di alcune piccole precisazioni inerenti al mercato:

“Gli scout sono sempre alla ricerca di qualcosa di positivo. Nel periodo in cui sono stato fermo ho visto partite in giro per il mondo, ad esempio vidi Kim al Fenerbache in Turchia. In questo lavoro bisogna sempre aggiornarsi, ma è ovvio che alcune dinamiche cambiano dallo Spezia al Napoli. Sono gli obiettivi stagionali ad indicarti la strada sul mercato, perché ovviamente i profili da monitorare cambiano a seconda della squadra che deve salvarsi o che lotta per qualcosa in più. Ben venga poi la scoperta di questi campioni generazionali da portare in squadra”.

 

Articolo modificato 17 Lug 2023 - 11:15

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Scritto da
Mario Reccia