Si conclude con una bella goleada il primo test del secondo ritiro in quel di Castel di Sangro: il Napoli ne segna 4 all’Hatayspor.
Una gara senza storia, in cui il team del neo tecnico Rudi Garcia ha dato segnali incoraggianti sotto tutti gli aspetti, dai tattici sino ad arrivare a quelli riguardanti la crescita sul piano fisico.
La gara
Garcia sceglie il 4-2-3-1 per far fronte all’assenza di Lobotka, con una mediana a due e Raspadori sotto punta: Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Olivera, Anguissa, Zielinski; Politano, Raspadori, Kvaratskhelia, Osimhen.
La prima vera palla goal la inventa Osimhen, che si conferma in grande spolvero, ma sopratutto in pieno clima campionato: il nigeriano sfrutta un lancio lungo e dalla lunga distanza, oltre che da posizione defilata, calcia un bolide che costringe l’estremo difensore avversario al salvataggio in angolo.
Il registro non cambia sino al goal, i campioni d’Italia sono padroni del campo e proseguono nel loro asfissiante pressing alto.
Proprio da tale pressing, al minuto 22, Politano si avventa su un’uscita sbagliata di Kardesler, portiere dei turchi, servendo un cioccolatino ad Osimhen che dopo aver saltato il numero 1, appoggia in rete per il più comodo dei goal.
Dopo 5 minuti, al 27esimo, il nigeriano raddoppia, ancora una volta grazie alla voracità con cui gli uomini di Garcia si lanciano nel recupero del pallone, questa volta è Kvaratskhelia ad impossessarsi della sfera e a servire Victor, che con un delizioso pallonetto supera Kardesler.
Il primo tempo scivola così, con il Napoli in netto controllo, giusto il tempo di far sporcare i guantoni ad Alex Meret, che senza particolari problemi risponde ad una conclusione dalla distanza di Mango Fernandes al minuto 35.
Nella ripresa, prima dei cambi effettuati da Rudi Garcia, tra il minuto 52 e 54 Kvara e Politano hanno la possibilità di calare il tris: il georgiano in ripartenza, servito da Osimhen, per poco non beffa Kardesler, l’ex Inter, invece, accentrandosi con la sua classica giocata a convergere, tenta il tiro a giro facendo la barba al palo.
Al minuto 58 avviene la rivoluzione, con ben 11 cambi da parte dell’allenatore francese, la squadra in campo cede il posto a: Gollini, Zanoli, D’Avino, Juan Jesus, Obaretin, Folorunsho, Demme, Saco, Zedadka, Simeone e Zerbin.
Seconde linee e qualche giovane, uomini e nomi diversi, risultato e produzione che non cambia.
Al 64esimo, soli 6 minuti dopo il suo ingresso, Giovanni Simeone, buca la porta avversaria a seguito di un batti e ribatti in area in cui restano coinvolti anche Zerbin e Saco.
Al minuto 70, dopo altri 6 minuti, il cholito raddoppia: ennesimo recupero alto del Napoli, a quel punto l’argentino si mette in proprio e saltando l’intera difesa turca, conclude la sua azione personale con un delizioso pallonetto, il secondo del pomeriggio.
Simeone e Zerbin si intendono e al minuto 82 l’ex Frosinone serve nuovamente il bomber a rimorchio dell’area di rigore, la sua conclusione sibila di poco a lato.
Infine, al minuto 86, arriva l’unica vera sortita degli avversari: Hodzic riceve un pallone all’interno dell’area partenopea, calciando con forza verso Gollini, l’ex Atalanta, però, conferma tutta la sua esplosività e affidabilità con un ottimo intervento a dire di no e negare il goal della bandiera agli avversari.
Tante le note degne di merito quindi, anche dal reparto arretrato in cui il tanto atteso Ostigard, nella posizione di centro-sinistra si è ben districato con interventi puntuali e puliti, cosi come i vari Rrahmani e Juan Jesus.