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De Laurentiis rompe il silenzio sulla clausola di Spalletti: “È una questione di principio e non di vil denaro”

All’ordine del giorno nelle notizie calcistiche italiane c’è sicuramente la questione clausola di Luciano Spalletti. 

A fare chiarezza sulla questione ci ha pensato Aurelio De Laurentiis tramite un comunicato ufficiale del Napoli.

Il patron azzurro afferma di aver sempre avuto grande rispetto per la Nazionale. Luciano Spalletti ha manifestato la volontà di prendersi un periodo di distacco dall’attività di allenatore, riferisce De Laurentiis.

“Ho chiesto garanzie sul rispetto di questo periodo sabbatico, inserendo una penale nel caso in cui il suo impegno fosse venuto meno”, rivela De Laurentiis.

De Laurentiis prosegue poi facendo due considerazioni sulla Federazione: la prima è che non sanno tenere i rapporti con i propri collaboratori inducendoli alle dimissioni; la seconda è che mancano strumenti giuridici idonei a trattenere gli stessi determinando il rispetto dei contratti sottoscritti anche attraverso la previsione di specifiche penali.

“E se la scelta cade giustamente su Spalletti, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, che ha espresso il calcio migliore d’Europa nell’ultima stagione, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente”.

Spalletti in Nazionale (LaPresse) SpazioNapoli.it

“Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio” scrive il patron azzurro, affermando che la vicenda non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato.

“Ma fino a quando si consentirà che la “regola” sia la “deroga” il sistema calcio non si potrà evolvere e continueranno a esserci i casi “Spalletti” come continueranno a esprimersi “autorevoli” commentatori che non conoscono come vada gestita in modo sano un’impresa” , conclude.

Articolo modificato 16 Ago 2023 - 13:34

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Scritto da
Giulia Bianchi