Il ruolo dell’arbitro ha subito profondi cambiamenti negli ultimi anni, Nicola Rizzoli ha spiegato alcuni di questi aspetti in un’intervista
Dall’introduzione del VAR il mestiere dell’arbitro è cambiato totalmente, c’è stato bisogno di un periodo più o meno lungo di ambientamento, ma oramai direttori di gara, calciatori e tifosi di tutto il mondo si sono abituati.
Negli ultimi tempi inoltre sta tenendo banco l’ipotesi di introdurre il tempo effettivo, una riforma che cambierebbe drasticamente il modo di intendere il calcio nella sua totalità. Di quest’ipotesi ne ha parlato Nicola Rizzoli ai microfoni di Sky Sports.
Questo post in breve
Le dichiarazioni di Nicola Rizzoli sul tempo effettivo
Nicola Rizzoli, ex arbitro di Serie A, è stato da poco nominato responsabile degli arbitri della CONCACAF. La nomina rientra nell’ambito del programma di crescita del calcio nel continente nordamericano, che culminerà con i Mondiali che si disputeranno negli Stati Uniti nel 2026. “Stiamo lanciando molti giovani in funzione del Mondiale che si disputerà a breve negli Stati Uniti. Una bella challenge e agli arbitri le challenge piacciono molto”. Ha commentato così la nuova nomina.
Poi ha parlato della possibilità di introdurre il tempo effettivo: “Rimarrà utopia per me perché va a interrompere dinamiche di gioco in cui una squadra può mettere in difficoltà un’altra. Cambierebbe tanto, il concetto e la vedo difficile. Molto più corretto sarebbe calcolare il recupero in maniera adeguata e far sì che tutte le partite abbiano lo stesso minutaggio”. Le sue dichiarazioni si attengono, in sostanza, a quanto visto nell’ultimo Mondiale in Qatar.
Il VAR non placa le polemiche: il commento di Rizzoli
Nonostante l’introduzione del VAR, le polemiche legate alle decisioni arbitrali non accennano a placarsi: “La polemica ci sarà sempre, non si può giudicare il VAR da quello. La polemica fa parte del calcio, così come l’errore umano, per quanto una macchina sia tecnologica si può sempre andare fuori pista. Quello che fa polemica e che lo farà sempre è il metodo di utilizzo, che è il lato umano”. Così ha commentato l’ex arbitro di Serie A.
Rizzoli nel corso della sua carriera è arrivato addirittura ad arbitrare l’ultimo atto di un Mondiale (la finalissima tra Germania e Argentina del 2014). Negli anni, la reputazione degli arbitri italiani non è calata: rimangono al top nelle competizioni europee e Mondiale. “Il contributo di Collina alla FIFA è enorme, anche nello studio del regolamento, Rosetti ha seguito le orme di Collina alla UEFA, io sono stato mandato in CONCACAF che è di là dall’Oceano. Il contributo è importante, ma ne abbiamo altri anche in altre federazioni europee. La qualità degli arbitri italiani è importante“. Questa la spiegazione di Rizzoli.
Poi il commento su chi ancora crede nella malafede dei direttori di gara: “Ci sono persone che sono convinte che l’arbitro possa condizionare una partita, ma in realtà non è così. Un errore può condizionarla, non l’arbitro. Il direttore di gara ha come obiettivo far sempre del proprio massimo, se oggi fa bene, domani vuole fare ancora meglio”. Ha così concluso.