Continua a creare forti discussioni lo scontro tra la FIGC e il Napoli di Aurelio De Laurentiis per la questione legata a mister Luciano Spalletti.
Dopo l’addio di Roberto Mancini alla Nazionale italiana, la FIGC capeggiata da Gabriele Gravina ha scelto Luciano Spalletti come prossimo commissario tecnico per la panchina della selezione azzurra. Tuttavia, l’allenatore di Certaldo è attualmente sotto contratto con il Napoli del presidente Aurelio De Laurentiis, restio dal liberare il tecnico ex Inter alle condizioni della FIGC. La Federazione Italiana Giuoco Calcio per mettere le mani su Luciano Spalletti dovrebbe pagare una clausola che ammonta a poco meno di 3 milioni di euro. Cifra che Gravina non ha alcuna intenzione di depositare nelle casse del Napoli.
L’Avvocato Grassani fa chiarezza sul caso Spalletti
A fare chiarezza sulla questione Spalletti, quest’oggi ci ha pensato l’avvocato Mattia Grassani. Il legale della SSC Napoli è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss nel corso della trasmissione “Radio Goal”: “Questione clausola? È un contratto di 7 pagine negoziato passo passo lungo 20 giorni di trattativa con Spalletti ed i suoi legali, nel quale oltre alla clausola vi sono un serie di reciproche concessioni, in primis quella riconosciuta da ADL di liberarlo per la stagione 2023/2024. Tutto l’impianto di questo accordo nasce perché il tecnico, per motivi personali, non avrebbe onorato il contratto per fermarsi per l’intero campionato, a fronte di questa richiesta il Napoli ha consentito alla risoluzione del contratto e diritti di immagine, rinunciando anche ad azioni risarcitorie nei confronti del tecnico.
La determinante condizione perché il club sottoscrivesse l’accordo era che, se c’era cambiamento di idea questi si impegnava a corrispondere una cifra a scalare. Il concetto di non competizione non regge, sul contratto c’è scritto che questo obbligo vale per club, nazionali, impegni di federazione e campionati esteri, nulla sarebbe cambiato in base alla destinazione del tecnico. Lasciamo agli ascoltatori l’autonomia di pensiero e la valutazione di quello che ha firmato. L’obbligato a pagare è l’allenatore, nella stesura di questa clausola il tecnico ha chiesto di mettere l’opzione che Si aggiungesse un soggetto terzo non specificato, al quale sarebbe stata data l’obbligo del pagamento. Chi vuole dipingere ADL come quello che vuole il despota sbaglia, non si parla di concorrenza. Il Napoli si è tutelato mettendo nell’accordo questo tipo di paracadute, nel contratto non c’è scritto che il tecnico non deve fare concorrenza, ma che non deve allenare del tutto nella stagione 2023/2024. Se una delle due parti non rispetta il contratto è da considerarsi parte inadempiente e all’altra spetta un indennizzo”.