Alex Meret si è preso il Napoli all’inizio della scorsa stagione ed è diventato il portiere Campione d’Italia che sarà registrato negli annali.
Il portiere azzurro è diventato il pilastro della difesa azzurra e ha intenzione di ripetersi anche nella stagione che sta per iniziare. Al suo fianco c’è un altro grande portiere italiano come Pierluigi Gollini ma anche per Rudi Garcia, come lo era stato per Luciano Spalletti, le gerarchie dovrebbero essere molto chiare: il portiere titolare è Alex Meret.
Ai microfoni di GQ, Alex Meret ha rilasciato un’intervista sulla nuova stagione che sta per iniziare e sugli obiettivi, personali e di squadra, che bisognerà raggiungere per ritenersi soddisfatti il prossimo giugno.
Inizialmente a Napoli ci sono state delle difficoltà perché non avevo continuità. Poi sono diventato titolare e fare una bella stagione è stata una conseguenza naturale di questo aspetto. Non è scattato niente di particolare in me perché ho lavorato sempre allo stesso modo, con impegno e professionalità, anche quando giocavo di meno. Diventando titolare ho ritrovato anche la serenità che serve per affrontare bene le partite.
Quale legame unisce portiere e difensore? Un portiere deve tenere a posto i compagni della difesa, richiamarli all’ordine e costruire un rapporto di reciproca fiducia con loro. È un legame che si costruisce andando in campo, giocando insieme.
Pregi e difetti? I portieri moderni sono coinvolti molto di più nella fase di impostazione, gli viene chiesto spesso di giocare il pallone con i piedi. In questi aspetti so che devo migliorare. Voglio diventare più sicuro e più preciso nella costruzione dal basso, anche se so di aver lavorato tanto e di essere cresciuto anche in questo fondamentale.