Vergogna a Frosinone, aggredito un altro tifoso del Napoli: “Ho solo 15 anni, ma mi hanno accerchiato”

Emergono nuovi episodi di violenza avvenuti nei pressi del Benito Stirpe e subiti da alcuni tifosi azzurri dopo la sfida tra Frosinone e Napoli.

Continuano purtroppo ad emergere retroscena accaduti in occasione della sfida tra Frosinone e Napoli nei pressi del Benito Stirpe. Gli scorsi giorni erano infatti stati teatro di alcune rivelazioni in merito a cori discriminatori nei confronti dei tifosi partenopei nonché di vere e proprie aggressioni avvenute per mano dei supporter casalinghi. Una nuova testimonianza si è dunque aggiunta al coro, esponendo ai media quanto accaduto nel parcheggio dell’impianto gialloblu.

Frosinone-Napoli, nuova testimonianza di violenza all’esterno dello stadio

Ciao, mi chiamo M., ho 15 anni, sono abruzzese di residenza ma napoletano nel cuore“. Comincia così il racconto di un giovane tifoso azzurro protagonista, suo malgrado, di un episodio di violenza subito all’esterno dello stadio Benito Stirpe. Il ragazzo si descrive infatti come un frequentatore assiduo della Curva B dello stadio Maradona nonché dei settori ospiti targati Napoli nei vari stadi d’Italia, raccontando dunque così la propria esperienza il quel di Frosinone:

“In occasione di Frosinone-Napoli mi trovavo precisamente nella tribuna est. Durante la partita c’è stato massimo rispetto fra frusinati e napoletani, seduti civilmente fianco a fianco negli stessi settori. Purtroppo, all’uscita, mentre con mio padre ci dirigevamo verso la macchina, in un posto un po’ isolato, siamo stati accerchiati da un gruppetto di ultras del Frosinone”.

Frosinone-Napoli, un tifoso azzurro racconta di un'aggressione subita
Ancora testimonianze da parte dei tifosi del Napoli in merito ad episodi di violenza subiti allo Stirpe (LaPresse) – SpazioNapoli.it

Da qui, ha dunque inizio il triste evento, con il giovane tifoso dapprima privato del proprio berretto raffigurante Diego Armando Maradona e poi costretto a spogliarsi di una maglia cui scritta recitava “ULTRAS LIBERI NAPOLI“. Il tutto, fra le urla dei suddetti supporter del Frosinone:

“Mio padre ha gestito la situazione con le parole, evitando che la situazione degenerasse. ULTRAS LIBERI è una frase comune a molte tifoserie e non vedo quale sia il problema ad andare in giro con una maglia di questo tipo. Vorrei capire cosa c’è nella testa di un gruppo di persone che aggrediscono, in gruppo, un padre e un figlio minorenne che un sabato pomeriggio sono andati tranquillamente a vedersi una partita. Se questo li fa sentire forti, sono persone che hanno dei seri problemi”.

Il ragazzo ha poi ribadito di rispettare moltissimo il mondo Ultras con annessi ideali, rivelandosi colpito da tale evento visto il clima di serenità respirato invece all’interno dell’impianto:

“Questo episodio, da parte di una minoranza di falsi tifosi, non cambia la mia buona opinione su Frosinone e i suoi sostenitori perché, come ho detto prima, all’interno dello stadio (molto bello), c’è stato rispetto e civiltà”.

Forza Napoli sempre e ci vediamo domenica col Sassuolo in curva B“, ha quindi concluso il giovane tifoso azzurro, a dimostrazione che non saranno tali scene di violenza a frenare la genuina passione presente nei cuori di migliaia di supporter in tutto il mondo.

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