Un addio al primato quasi un anno dopo: il Napoli aveva “stracciato” la Serie A, abituando fin troppo bene i propri tifosi.
Una piazza umorale come quella di Napoli vive il proprio rapporto con il team cittadino sulle “Montagne russe sentimentali” che da sempre l’hanno contraddistinta.
Negli ultimi 12 mesi il Napoli ha letteralmente fatto sua la Serie A, dominando il massimo campionato italiano proprio dalla gara vinta 365 giorni fa all’Olimpio di Roma contro la Lazio, una Lazio che invece ieri sera, dopo un buon avvio di stagione, ha riportato tutti con i piedi per terra.
Garcia deve trovare le giuste misure
Ci vorrà tempo, la gente di Napoli dovrà far suo questo concetto: l’addio di Spalletti è stato improvviso ed inaspettato ed oggi, a seguito di 2 anni costanti, il processo fisiologico per assimilare le idee tattiche di un nuovo tecnico sarà meno rapido.
Rudi Garcia nel corso della propria carriera ha dimostrato più volte conoscenza del gioco, l’esperienza e la personalità al tecnico francese di certo non mancano, proprio per questo motivo, uno stop come quello di ieri sera potrebbe rappresentare una manna dal cielo per lui.
Già, perché il Napoli non era imbattibile fino alle 20:45 di ieri e non è diventato improvvisamente scarso quest’oggi, anzi, nella prima frazione del Maradona i campioni d’Italia in carica avevano confermato quanto di buono mostrato nelle prime due uscite.
Ci vorrà tempo forse per trovare anche una nuova e necessaria quadra tattica per quello che resta un uomo imprescindibile, Stanislav Lobotka, ad oggi troppo isolato e meno centrale nella costruzione della manovra partenopea.
Una pausa che capita nel momento migliore forse, nella speranza che si faccia tesoro degli errori commessi.