Alla scoperta di Jesper Lindstrom con Alessandro Musumeci: abbiamo intervistato il fondatore de “Il Calcio Nordico” per parlare del nuovo acquisto del Napoli.
Ripartire. La parola d’ordine in casa Napoli deve essere solo questa. Il brutto passo falso con la Lazio ha fatto crescere il malumore tra i tifosi partenopei. Malumore dovuto anche a una campagna acquisti che non è stata considerata all’altezza della squadra campione d’Italia.
La sessione estiva di mercato ha però visto arrivare all’ombra del Vesuvio Jesper Lindstrom. Il talento danese classe 2000, prelevato dall’Eintracht Francoforte per una cifra che si aggira sui 25/30 milioni, è stato accolto dalla piazza con grande entusiasmo. La speranza dei tifosi è che il 23enne nordico possa dare una grossa mano alla squadra e rafforzare la fascia destra d’attacco, reparto forse “più debole” del Napoli.
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Proprio del nuovo acquisto del Napoli ne abbiamo parlato con l’esperto di calcio nordeuropeo Alessandro Musumeci, fondatore della pagina Facebook “Il Calcio Nordico” (sui social conta circa 40 mila follower). Una panoramica sull’ultimo arrivato alla corte di Rudi Garcia per scoprire ancora meglio le caratteristiche del danese.
Nel suo esordio con la Lazio è stato schierato inizialmente a destra: in quale ruolo dà il meglio di sé?
Parto dicendo che per me Lindstrøm è un trequartista. Se è stato preso per giocare largo in un 4-3-3 classico, soffrirà sicuramente, ma l’impressione è che quello di Garcia sia più un 4-3-2-1 e, in quel caso, potrebbe fare il trequartista di destra come all’Eintracht Francoforte.Una domanda più difficile: Lindstrom può fare bene in un campionato come quello italiano?
Secondo me può far bene perché è un calciatore con ottima qualità tecnica, visione di gioco ed è circondato da compagni con caratteristiche varie. Questo consente di avere alternative dal punto di vista del gioco. Può sfruttare gli inserimenti di Zambo Anguissa o Zielinski, l’incredibile capacità di Osimhen di attaccare spazio e profondità, scambiare rapidamente con Kvaratskhelia. Insomma, ha tutto per riuscire.
Quando gli chiediamo quanto tempo possa servire a Lindstrom per adattarsi a un calcio diverso come quello italiano, considerando anche le grandi aspettative del tifo partenopeo, Musumeci predica calma.
Le grandi pretese non sono sempre facili da digerire per i calciatori del Nord, soprattutto in una piazza cosi calda. Credo che un paio di mesi possano bastare per capire la realtà del calcio italiano – profondamente diversa da quella danese o tedesca – e trovare la quadra da un punto di vista prettamente tattico. Il Napoli ha cambiato poco in questo mercato. Nonostante il nuovo allenatore, i calciatori si conoscono ed hanno sviluppato degli automatismi. Inserirsi in quei meccanismi che hanno portato alla vittoria dello Scudetto, non è semplice per nessuno.
Jesper è più bravo ad accentrarsi e dialogare con i compagni. Tenere palla e quindi consentire alla manovra offensiva di respirare in alcune circostanze. Negli ultimi 25/30 metri non c’è sempre bisogno di precipitarsi e Lindstrøm può aiutare a creare un nuovo tempo di gioco, che magari porti a disorientare l’avversario abituato ad un Napoli spesso arrembante da quel lato con il messicano.Lozano era più rapido, deciso per certi versi ed aggiungerei testardo. L’ultimo è un aspetto positivo in fase difensiva ma meno in quella offensiva, dove a volte aveva tendenza ad ignorare i compagni. Positivo o negativo che sia, Lozano ha più personalità.Quello inteso da Garcia è un gioco diverso rispetto a quello di Spalletti, quindi il miglior Lindstrøm potrà sicuramente dare una mano. Bisogna solo aspettarlo, dandogli il tempo di capire come muoversi.
Musumeci ci ha anche raccontato della sua passione per il calcio nordico e da dove nasce l’idea di creare la pagina che, nel corso degli anni, ha raggiunto numeri molto elevati, raccogliendo tanti consensi e facendo appassionare i suoi follower a un tipo di calcio diverso da quello a cui noi italiani siamo abituati a seguire.
Ho iniziato a seguire il calcio nordico una decina di anni fa, grazie alla mia grande passione per i Paesi del Nord Europa. Vivo in Francia da 8 anni ma ormai trasferirmi in Danimarca è un obiettivo reale. Ero stanco del calcio mainstream, con club che iniziavano a spendere cifre folli per acquistare i calciatori ed ho deciso di esplorare un tipo di calcio più genuino, con meno ossessione per i risultati e con un pubblico che sfrutta le partite come occasione per riunirsi piuttosto che per sfogare la propria frustrazione. Per chi non è abituato, guardare una partita del campionato faroese potrebbe essere uno shock.La pagina inizialmente la fondai per gioco e con un nome diverso, poi mi resi conto di quanto i ragazzi apprezzassero la possibilità di poter condividere la loro passione per i Paesi nordici in un luogo virtuale e sano, dato che ho il ban facile in caso di discussione becere come spesso capita sui social. Devo ammettere che a farmi cambiare definitivamente registro e quindi iniziare a gestire la pagina come la si vede oggi, fu la chiamata di Mediaset per commentare i Mondiali del 2018 come “esperto” di Svezia e Danimarca. A quel punto capii che il mio impegno veniva apprezzato sul serio.
Senza esitare direi Maurits Kjaergaard del RB Salisburgo. Giocatore destinato a diventare un perno della Nazionale danese per i prossimi 10 anni come minimo. Calciatore che per fisico, tecnica ed intelligenza arriverà molto lontano. Classe 2003, è cresciuto nel florido settore giovanile del Lyngby BK.
Se vogliamo renderla più difficile ed andare a trovare un ragazzo che attualmente gioca nei campionati del Nord Europa, punto sul classe 2000 Emil Breivik, centrocampista del Molde FK. Non è giovanissimo per gli standard internazionali ma, per quanto mi riguarda, per giocare in Serie A non basta il talento, bisogna essere pronti sia fisicamente che mentalmente. Emil è un calciatore, utile, solido e deciso. Insomma, lo considero pronto.
Articolo modificato 8 Set 2023 - 11:18