Troppa violenza a Napoli, Don Patriciello se la prende con Saviano

Napoli è tornata ad essere terreno di violenza e gravissimi atti che stanno portando alla morte di tanti giovani ragazzi innocenti.

Gli ultimi fatti di cronaca sono ben noti a tutti e hanno alzato un nuovo polverone di polemiche. I problemi non sono ancora – e mai – terminati e, anzi, sta aumentando a dismisura la pericolosità delle periferie e le notti in strada di tanti giovani ragazzi di buona famiglia che rischiano sempre di restare vittima di qualche testa calda. Come in tutta Italia, anche a Napoli e provincia si sta cercando di mettere un freno agli atti di violenza sconsiderata, con l’aiuto del Governo e di tutte le personalità che possono dare un aiuto concreto all’eliminazione concreta della delinquenza.

A Caivano e a Napoli centro le ultime vicende hanno sconvolto tutta la Campania e non solo. Tanto che si è arrivati anche alla visita di GiorgiaMeloni per portare attivamente il “Governo” nelle strade più difficili del napoletano.

Don Patriciello contro Saviano: il motivo

La colpa di molti atti di violenza, delle cosiddette “stese” delle baby gang napoletane e la diffusione sempre più prolifica degli atteggiamenti criminali è spesso addossata allla nuova musica napoletana (trap e rap aggressivo) e a molte serie tv (Gomorra e simili) che hanno alterato ancora di più – secondo molti – l’ideale di violenza come forma di comando e di forza rispetto alle persone “normali”.

Don Maurizio Patriciello, uno degli uomini più attivi sul territorio napoletano per combattere la violenza, ha inviato una lettera a Roberto Saviano ideatore e sceneggiatore della famosissima serie tv “Gomorra”. Attraverso il giornale ‘Avvenire’ il don ha voluto inviare un messaggio forte e chiaro allo scrittore.

Don Patriciello e Giorgia Meloni a colloquio
Don Patriciello Meloni (ANSA) Spazionapoli.it 16092023

Ai nostri ragazzini a rischio la serie televisiva Gomorra ha fatto tanto male“, si legge nella lettera del don. Che poi prosegue puntando il dito contro Saviano che nonostante le reiterate richieste di “ritornare al Parco Verde, non lo hai mai fatto“.

Don Patriciello, poi, continua e termina la sua lettera con un nuovo appello a Roberto Saviano.Siamo stanchi e feriti, necessitiamo di ottimismo e di speranza. Abbiamo bisogno di un samaritano buono che ci tenda una mano, non di profeti di sventura che, da lontano, emettono simili sentenze“.

Napoli e tutta la provincia sono in attesa di prese di posizione importanti da parte del Governo perché nessuno si sente al sicuro in strade che hanno visto scorrere tanto sangue innocente e ancora oggi continuano ad assitere a episodi di violenza inaudita.

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