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La chiesa non più al centro del villaggio

Stanislav Lobotka non è più il centro del gioco del Napoli: una scelta voluta dal tecnico Rudi Garcia, che immagina un calcio diverso. È la scelta giusta per questo periodo di transizione?

Al di là dei numeri, della percentuale di possesso e dei palloni toccati, è il caso di registrare quello che è ormai un dato di fatto assodato: Lobotka è tutt’altro che il fulcro di questo Napoli. 

Un Napoli confuso, ancora alla ricerca di una quadra rispetto a quanto richiesto da Rudi Garcia. Ci vorrà tempo, fiducia e risultati permettendo, ma intanto in campo si vede una squadra snaturata. E le preoccupazioni, legittimamente, si moltiplicano.

Garcia aveva avvisato già tutti su Lobotka: è la scelta giusta?

Già, perché se da una parte è giusto “non avere un solo piano di gioco, in quanto rischioso” (cit. Garcia), è altrettanto doveroso ricordare che così il Napoli ha dominato un campionato. Siamo sicuri che sia la scelta giusta ricercare un piano alternativo in questa fase così delicata di transizione? 

Lobotka non è il perno del gioco di Garcia – LaPresse – spazionapoli.it

Senza entrare nel merito di un Osimhen poco lucido e al centro del gioco e di un Kvara ingabbiato costantemente sul lato sinistro, la differenza rispetto al Napoli del passato è incarnata nel prima e dopo del numero 68. Se non addirittura prima di ogni altra cosa.

“Non è fondamentale vedere quanti palloni tocca, l’importante è che anche gli altri giocano bene”, ha rincarato poi Garcia prima della sfida col Genoa. Alla luce di quanto visto, siamo così sicuri che gli altri possano prescindere dallo slovacco e giocare comunque bene?

Domandarselo è lecito; essere perplessi, con la speranza di essere smentiti al più presto, forse ancora di più.

Articolo modificato 17 Set 2023 - 12:05

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Scritto da
Francesco Fildi