Chi sono Micheli e Mantovani: le due perle dello scouting del Napoli

Tutto quello che c’è da sapere su Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani, i due gioielli dello scout della Società Sportiva Calcio Napoli che hanno regalato tanti colpi ai partenopei.

L’addio di Cristiano Giuntoli da direttore sportivo del Napoli in estate ha destato parecchie preoccupazioni nelle menti dei tifosi azzurri, i quali hanno sempre considerato l’operato dell’ex Carpi in maniera positiva. Il suo addio, però, ha acceso i riflettori anche su altre figure dello staff, ossia Micheli e Mantovani.

Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani sono stati portati in Serie A da Alberto Bigon nel 2009, per essere poi assunti da Aurelio De Laurentiis dopo le esperienze con Bologna e Verona.

Con l’arrivo di Mauro Meluso, che a sua volta ha sostituito Giuntoli, il Napoli ha dato continuità al suo progetto proprio grazie alle figure di Micheli e Mantovani stavolta, probabilmente, con maggior potere decisionale per i due dirigenti di alto spessore.

Maurizio Micheli e Leonardo Mantovani possono vantare di aver seguito Khvicha Kvaratskhelia sin dal 2019, vero e proprio fiore all’occhiello dell’operato dei due all’ombra del Vesuvio. La guerra che ha colpito Russia e Ucraina ha poi certamente aiutato il Napoli al fine delle riuscita della trattativa nata però per i meriti dei due scout. Ma il georgiano, ovviamente, è soltanto uno dei tanti colpi importanti messi a segno. Scopriamo insieme chi sono le due perle dello scouting azzurro.

Micheli e Mantovani come Osimhen e Kvaratskhelia

Molto banalmente si potrebbe dire che Micheli è più predisposto nell’avere frequenti contatti con i procuratori dei rispettivi calciatori a differenza Mantovani che si occupa dello studio per raccogliere dati sui calciatori osservati.

Micheli e Mantovani: chi sono le perle dello scouting del Napoli
Micheli e Mantovani, membri dello scouting del Napoli – Spazionapoli.it

I due – in azzurro dal 2010 al 2015, per poi tornarci nel 2018 – si sposano alla perfezione con la politica societaria del Napoli, che prevede gli acquisti di giovani promettenti ad un prezzo relativamente basso. Furono tra i primi ad approcciare col calcio africano con l’obiettivo di scovare nuovi talenti e battere in partenza la concorrenza avversaria (da qui, infatti, l’arrivo di giocatori cosiddetti ‘esotici’ (come Koulibaly e Ghoulam, tra tutti).

Nonostante la bontà del loro operato, il loro lavoro negli anni è sempre passato in sordina ma probabilmente i due formano nel Napoli una coppia ancor più vincente rispetto a quella creatasi in attacco l’ultima stagione: quella che vede Victor Osimhen e Kvicha Kvaratskhelia.

I due lavorano alla perfezione con la politica societaria del Napoli, che prevede gli acquisti di giovani promettenti ad un prezzo relativamente basso; gli scout azzurri infatti iniziarono questo lavoro negli anni 90′. Si può dire, in un certo senso, che sono loro i veri talenti che si trovano al capo dell’essenziale lavoro effettuato prima di poter finalmente vincere il meritato scudetto grazie a loro intuizioni: i vari Kim, Lobotka e il già sopracitato Kvara. Un lavoro essenziale, e si sa, spesso l’essenziale è invisibile a gli occhi.

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