Breve focus su Khvicha Kvaratskhelia, cui dato personale preoccupa e non poco Napoli nonché tutti i tifosi azzurri.
La sfida di Bologna si avvicina sempre di più nell’immaginario dei tifosi del Napoli, cui speranza è quella di veder tornare gli azzurri quelli di un tempo. Troppe le difficoltà dei partenopei nelle prime uscite, penalizzati anche dalle prestazioni non esattamente eccelse da parte di alcuni top. Tra questi, senz’altro vi è Khvicha Kvaratskhelia, ancora alle prese con un momento di forma tutt’altro che smagliante e cui Gazzetta dello Sport ha oggi dedicato un interessante focus sulle proprie pagine di giornale.
Per chi ancora non lo avesse capito, 188 sono i giorni consecutivi in cui l’attaccante georgiano è rimasto a secco di gol. Non di bonus in generale, visto che l’assist contro il Sassuolo ha interrotto la maledizione, ma i numeri appaiono lo stesso impietosi. Ancor di più se si pensa che l’ultimo gol di Kvaratskhelia è avvenuto nello 0-4 di Torino su calcio di rigore, e quindi che per trovare una rete del settantasette su azione la mente necessita tornare indietro all’eurogol siglato contro l’Atalanta lo scorso 11 marzo.
Più impietoso è quindi il giudizio odierno della Gazzetta, che etichetta il georgiano come “prevedibile” e non più una difesa agli occhi delle difese avversarie. Per di più, sempre secondo il quotidiano rosa, Kvaratskhelia sarebbe anche alle prese con una condizione fisica non ancora al top a causa degli stop forzati nel pre-stagione e poco prima dell’incontro di Frosinone. Una situazione alquanto complicata, alla quale una soluzione teoricamente vi sarebbe. Il problema? Che tale scenario potrebbe non entusiasmare il georgiano stesso.
Nelle ultime uscite infatti, più volte l’ex Dinamo Batumi è apparso scontento in merito ai nuovi compiti affidatigli in partita da Rudi Garcia, rivolgendo spesso occhiate deluse o arrabbiate nei confronti del mister. Eppure, il tecnico francese potrebbe aver trovato la velata chiave di lettura del “caso Kvarastkhelia“, che a lungo andare potrebbe giovare di questa sua partenza arretrata. Raccogliere palla nei pressi della metà campo, attirando quindi il pressing su di lui anche lontano dall’area di rigore, potrebbe aiutare notevolmente il georgiano a liberarsi dell’asfissiante marcatura avversaria, svariando su più fronti e variando da quel gioco di gambe sulla fascia ormai divenuto monotono e prevedibile. L’ultima parola, come sempre, spetterà quindi al campo nonché allo stesso settantasette.
Articolo modificato 23 Set 2023 - 10:20