Piotr Zielinski si è reso protagonista di un gesto da vero leader nella vittoria del Napoli contro l’Udinese.
A bassa voce, come ha abituato tutti da sette anni a questa parte. Piotr Zielinski preferisce far parlare il campo, le chiacchiere le lascia agli altri. Spesso criticato e accusato di discontinuità, Piotr lascia scorrere questo fiume di parole per poi agire con i fatti. È sempre stato così e sempre lo sarà.
In questo inizio di stagione ha preso per mano una squadra impaurita e preoccupata dal futuro per condurla fuori da questo tunnel spaventoso. In fondo, lui e Mario Rui sono coloro che conoscono tifosi e città meglio di chiunque altro e sanno come muoversi sui campi minati. E anche ieri sera, nel match vinto contro l’Udinese, è stato così.
Il gesto di Zielinski è da vero leader
La prestazione è stata eccezionale, ma il gesto del rigore è da vero leader. Perché intorno al 19′ il Napoli si procura uno dei tiri dagli undici metri più pesanti degli ultimi mesi. Lui non ci pensa su due volte e si fa consegnare il pallone da porre sul dischetto.
Un modo per proteggere il suo compagno di squadra Osimhen, al centro di un vortice di polemiche dovute anche proprio a un rigore sbagliato, e prendersi su di sé tutta la responsabilità in caso di errore. Zielo quel rigore lo calcia benissimo, spiazza Silvestri e fa partire il festival del gol degli azzurri. Ma siamo così sicuri che un eventuale errore avrebbe cambiato il giudizio finale che si deve dare a questo ragazzo?
Piotr Zielinski ha subito forse fin troppi attacchi in questi anni. Ma ieri ha messo a tacere ancora una volta i miscredenti. Proprio come sa fare lui: in silenzio.