Ancora un grosso punto interrogativo sull’impiego di Jesper Lindstrom, rimasto in panchina per tutti i 90 minuti contro il Real Madrid.
Una delle macchie più nere vissuta nel corso del match tra Napoli e Real Madrid è senz’altro il mancato ingresso di Jesper Lindstrom, rimasto in panchina per tutti i 90 minuti più recupero. Un dato che ha sorpreso tutti i tifosi azzurri sintonizzati sulla partita, perplessi già a partire dall’ingresso di Elmas al posto di Politano attorno al minuto 60. La conferma definitiva è poi arrivata attorno al minuto 85. Garcia ha infatti preferito lasciare fuori il danese anche dall’assalto finale, preferendogli Mario Rui (il profilo meno offensivo entrato negli slot di cambi sopracitati). Ma quindi, perché Lindstrom non gioca e quanto ancora dovremmo aspettare per vederlo stabilmente all’interno delle rotazioni? La risposta potrebbe non piacere ai tifosi azzurri.
30 milioni per restare in panchina, l’analisi del caso Lindstrom
Alla lettura di tale frase si potrebbe storcere il naso, ma ciò rappresenta la più nuda e cruda verità vissuta in quel di Napoli nell’ultimo periodo. “30 milioni per occupare la panchina” esprime infatti al meglio il caso Lindstrom all’ombra del Vesuvio. Il danese è difatti l’unico dei 3 neo-acquisti a non aver trovato la continuità giusta. Ed il che fa strano, come già ribadito, proprio a causa del lauto investimento portato a termine dal club partenopeo. Restando però lucidi con la mente, più di una spiegazione in merito al poco minutaggio di Lindstrom appare plausibile.
La prima è la più scontata e risiede tutto nelle ultime prestazioni di Matteo Politano. La fiducia donata da Garcia al numero ventuno ha infatti reso l’esterno italiano come uno dei più pericolosi nelle prime uscite del Napoli. L’ex Inter sembra infatti rinato ed ancor più voglioso di fare, tanto da aver raggiunto lo score di gol totalizzato nella stagione 22/23 in appena 9 partite della nuova annata. L’età ancora giovane di Lindstrom, contrapposta a quella più avanzata di Politano, potrebbe aver quindi convinto Garcia a puntare sulla possibile ultima stagione al top dell’ex Sassuolo, facendovi crescere il danese alle proprie spalle e rendendolo di conseguenza pronto per le prossime stagioni.
Da escludere invece l’ipotesi poca esperienza o problemi con il gruppo. L’ex Francoforte ha difatti accumulato un grosso bagaglio culturale europeo vincendo l’Europa League con il club tedesco ed arrivando anche agli ottavi di Champions. A livello di affiatamento, poi, non è di certo passato inosservato il coinvolgimento di Lindstrom in questi tutte le esultanza dei propri compagni. Emblema, quella di Osimhen contro l’Udinese, con il nigeriano corso ad abbracciare l’amico in panchina.
Infine, vi è l’ipotesi più plausibile, ovvero quella che vede Lindstrom non ancora in sintonia con gli schemi azzurri. L’essere arrivato l’ultimo giorno di mercato non ha infatti aiutato il danese, che in quel di Castel Volturno passò un singolo giorno prima di volare in Danimarca. Al rientro dalla sosta vi è dunque stato lo sprint, ma le presenze contro Udinese e Lecce potrebbero essere solo figlie del corposo calendario. L’affacciarsi della nuova sosta, inoltre, spaventa e non poco i tifosi azzurri. Lindstrom potrebbe infatti nuovamente assentarsi da Napoli, perdendo altre occasioni di integrarsi con gli schemi. Per intenderci, per il danese non vi sarebbe un percorso stile Natan. Ciò potrebbe dunque delineare un’ancora lunga attesa prima di vedere il ventinove stabilmente titolare negli azzurri.