Le continue scosse di terremoto che stanno colpendo la città di Napoli in queste settimane stanno creando problemi a molti bambini.
La situazione dei Campi Flegrei non è ancora rientrata, visto che ogni giorno ci sono scosse di assestamento che creano paura, disagio e timore in tutti i cittadini di Napoli. L’INGV sta monitorando giorno e notte quello che sta accadendo nel sottosuolo partenopeo ed è già stato stilato il piano di sicurezza che può portare i cittadini in salvo in caso di problemi più gravi.
Anche i bambini stanno vivendo con ansia e paura questi eventi, anche per le informazioni che quotidianamente apprendono a scuola, a casa e dall’informazione generale.
Terremoti a Napoli, allarme dei medici per i bambini
Le scosse di terremoto che si stanno susseguendo in queste settimane creano disagi e pericoli anche nei più piccoli che stanno vivendo con estrema attenzione e ansia la situazione che si sta venendo a creare.
Anche dal punto di vista psicologico le scosse di terremoto creano problemi ai bambini di Napoli. Ad affermarlo è Armando Cozzuto, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania che spiega di assistere bambini “che prima andavano tranquillamente a scuola mentre in queste settimane piangono, non vogliono andare, soffrono di angoscia di separazione dai genitori“.
Ai microfoni di Adnkronos Salute, il presidente dell’Ordine degli Psicologi, spiega di aver “ricevuto molte segnalazioni, nella scuola dell’infanzia ed elementare, di sintomi che prima non c’erano“.
Ma cosa sta capitando esattamente ai bambini che hanno paura delle scosse di terremoto? “I bambini di 6-8 anni spesso chiedono ai genitori di dormire nel lettone – spiega il Dott. Cozzuto – e i genitori dicono che non lo facevano da tempo“.
I bambini “sono piccoli ma non sono stupidi“, continua il Dott. Cozzuto. E poi spiega che anche il rapporto con i genitori e la tranquillità che provano a trasmettergli non serve a molto perché “il terremoto lo avvertono, vedono il cambiamento. Anche se i genitori gli dicono che non sta accadendo nulla“.
Lo psicologo, poi, spiega quali sono i rimedi per permettere ai bamnini di affrontare il problema dei terremoti: “Nasconderli completamente può rappresentare un pericolo perché i figli percepiscono un pericolo” e non va fatto neppure il contrario perché “serve trovare una via di mezzo in cui si vede la preoccupazione dei genitori e dei grandi, in modo da consentire al piccolo di aderire a un piano di realtà, ma anche in modo consono all’età“.