Conte torna a parlare del futuro: clamorosa riapertura al Napoli?

La settimana che avrebbe potuto portare Antonio Conte sulla panchina del Napoli si è conclusa con un nulla di fatto. Il tecnico torna però a parlare del suo futuro.

Rudi Garcia in bilico e Antonio Conte libero: due situazioni contrapposte al momento giusto, alle quali si è annessa la mai celata stima da parte di Aurelio De Laurentiis per l’allenatore pugliese.

Questa settimana avrebbe quindi potuto concludersi con una bomba di mercato, segnando il ritorno in Serie A dell’ex tecnico di Juventus ed Inter, che si sarebbe quindi accomodato sulla panchina dei Campioni d’Italia in carica.

Così non è stato, motivo per cui, il patron del Napoli ha virato su un’inaspettata riconferma, seppur a tempo, per Rudi Garcia.

Conte e il Napoli: no solamente rimandato?

Il no di Conte, potrebbe però esser stato solamente rimandato, vista la voglia di riposo ribadita del tecnico, che tra l’altro non ha mai amato approdare in corsa vista la sua dura metodologia d’allenamento e gestione.

Questa sera, al Festival dello Sport di Trento, Conte, tra gli ospiti d’eccezione, ha però rilasciato alcune dichiarazioni in grado di riaccendere la piazza partenopea, che tanto aveva sperato nel suo arrivo sotto l’ombra del Vesuvio:

“Un giorno mi piacerebbe allenare una squadra che ha vinto da poco… Al Chelsea sono arrivato con i blues reduci da un settimo posto, la Juventus aveva fatto addirittura peggio”.

Antonio Conte apre al Napoli?
Antonio Conte, futuro al Napoli in estate? – LaPresse – spazionapoli.it

Conte ha poi proseguito analizzando il proprio metodo gestionale, in particolare l’evoluzione del suo modulo:

“A Bari ho vinto due campionati con il 4-2-4, questo modulo l’ho adottato anche alla Juventus nella fase iniziale di gestione, poi quando ho iniziato ad analizzare i giocatori, con Chiellini che non se la sentiva di fare il terzino, sono passato al 4-3-3, da cui poi è nata la difesa a 3 definitiva”.

L’ex centrocampista ha poi svelato quella che secondo lui rappresenta una delle doti più importanti a propria disposizione:

“Credo che una delle cose in grado di aiutarmi maggiormente sia l’essere stato calciatore. Conosco i modi e metodi giusti per entrare nella loro testa, quando parlo con loro so già cosa stanno pensando. Credo che di base anche per il ruolo di allenatore serva talento”.

Infine, Conte ha chiosato con un appunto:

“Odio sentire dire che l’allenatore deve fare meno danni possibili, se si sostiene questa tipologia di pensiero non si dovrebbe scegliere di fare questo mestiere. In generale i social hanno influito sotto tanti aspetti, tendono a far venir meno quelle situazioni intime in cui creare una amicizia o magari sfogarsi su un problema personale”.

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