Momento no per il Napoli e per Rudi Garcia, chiamato a riscattarsi dopo due mesi insufficienti e con tanti dubbi che lo circondano.
Fiducia sì, ma a tempo, è questo quello che traspare dalla settimana vissuta sulle montagne russe targate De Laurentiis. Già, perchè la riconferma di Rudi Garcia, nonostante tutte le frasi di rito, pare essere esplicitamente negata al no di Antonio Conte, l’uomo a cui il leader della FilmAuro voleva affidarsi per dare la scossa ai propri ragazzi.
Il patron dei campioni di Italia in carica, registrato il rifiuto dell’ex Tottenham, ha fatto di necessità virtù, cercando di compattare il grupo squadra con l’allenatore: costante infatti la presenza di De Laurentiis al Konami Center di Castel Volturno, pronto a seguire le sedute degli azzurri, predicando calma e soprattutto unità.
Il primo vero esame per Garcia ci sarà al Bentegodi, nell’ostica trasferta contro l’Hellas Verona di Marco Baroni, con due obbiettivi dichiarati, vincere e convincere.
Del Genio su Garcia: “Un mistero la gestione di un azzurro”
Sono state tante, troppe le scelte tecnico – tattiche incomprensibili dell’ex allenatore dell’Al – Nassr, che oltre a non aver conquistato sul piano umano uno spogliatoio che ha più volte manifestato malessere nei suoi riguardi, non ha mai convinto nelle scelte, soprattutto a gara in corso.
Un “vizio” ripresentatosi dopo la breve parentesi di Udinese e Lecce in maniera prepotente, quando sullo 0-1 per la Fiorentina, ha deciso di lasciare un centrocampo già in difficoltà, in totale balia dei calciatori viola, inserendo Raspadori per l’infortunato Anguissa.
Perchè se è vero che il transalpino ha dichiarato di aver optato per tale scelta a causa della necessità d’attaccare schierando un modulo più offensivo, analizzando la mappatura di gioco riguardante l’ex attaccante del Sassuolo balza agli occhi un raggio d’azione insolitamente concentrato in zona mediana, come se fosse stato utilizzato proprio nel ruolo di mezz’ala.
Proprio a tal proposito, a lasciar riflettere particolarmente è stato il mancato utilizzo di Cajuste ma soprattutto Elmas, autentico jolly del Napoli per la propria capacità di spaziare su tutto il fronte che va dalla mediana sino alle corsie offensive.
Il macedone, ha più volte risposto presente nel corso di queste annate, soprattutto nella gestione Spalletti, risultando decisivo nella vittoria dello scudetto con 6 goal e 3 assist in 36 gare.
In tal senso, nel corso di Telecapri, Paolo Del Genio, storica penna napoletana, ha espresso le proprie remore sulle gestione del classe ’99 da parte di Garcia:
“Elmas per me rappresenta un mistero del Napoli. Lo vedo in nazionale e sta bene, anche nella sfida tra Macedonia e Ucraina ha fatto 5-6 giocate di livello e non parlo del semplice passaggio, ma del dribbling”.
Che le ottime prestazioni con la selezione giallorossa possano far scattare il suo momento?