Sotto l’aspetto economico dei bilanci, il Napoli di Aurelio De Laurentiis rappresenta un fiore all’occhiello dell’Italia.
Fin dal suo arrivo nell’ormai lontano 2004 con la fondazione dell’allora Napoli Soccer, Aurelio De Laurentiis ha posto grande attenzione all’aspetto economico, rendendo la propria creatura competitiva ma con competenza. Il Napoli ha incrementato la propria crescita sul campo al pari di quella esterna, dal marketing e la costante ricerca di idee innovative, sino alle operazioni di calciomercato, portate avanti senza mai fare il passo più lungo della propria gamba.
Una strategia ben precisa, per cui il vulcanico presidente azzurro ha ricevuto le lodi di addetti ai lavori e non solo, considerando quanto il Napoli sia diventato a tutti gli effetti un modello di riferimento di impresa.
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Decreto crescita confermato, De Laurentiis esulta
Tra le tante frecce a disposizione del proprio arco, il leader della FilmAuro ha usufruito anche del Decreto Crescita. Tale Decreto, permette di ricevere agevolazioni fiscali per calciatori e allenatori che non hanno avuto residenza in Italia negli ultimi 2 anni.
Il Decreto, inoltre, specifica che se i dipendenti sopracitati avessero spostato la propria residenza per i due o più anni successivi, il club calcistico avrebbe ricevuto una tassazione più agevole, pagando il 25% di tasse anziché il 45%, riscontrando effetti positivi sul lordo.
In mattinata, è circolata la notizia di un possibile annullamento del Decreto Crescita da parte del governo Meloni, alle prese con una crisi economica sempre più evidente ed orientata ad alcuni sgravi fiscali che possano risollevare il paese. Cancellazione, però, che stando a quanto riportato da Calcio&Finanza, non riguarderà il mondo del calcio.
Il Napoli, dal canto proprio, con gli acquisti di: Lindstrom, Cajuste e Natan, era spettatore interessatissimo della vicenda, chiusasi con un nulla di fatto per la gioia dei tanti club di Serie A.
Quanto risparmia il Napoli
Il Decreto Crescita – stando alle stime fornite da Calcio&Finanza -, permetterà alla società campione d’Italia in carica di risparmiare circa 2 milioni di euro. Nello specifico, se lo sgravo fiscale fosse stato attuato, De Laurentiis avrebbe pagato in lordo:
- 4,2 milioni lordi per Lindstrom a fronte di un ingaggio netto di 2,3 milioni (con il Decreto Crescita attualmente in vigore l’ingaggio lordo pagato dal Napoli è di 3,6 milioni);
- 2,2 milioni lordi per Cajuste a fronte di un ingaggio netto da 1,2 milioni (1,9 milioni lordi con il Decreto Crescita);
- 2 milioni lordi per Natan, a fronte dell’ingaggio netto da 1,1 milioni (1,7 milioni lordi con il Decreto Crescita);
- 5,1 milioni lordi per Rudi Garcia, a fronte dell’ingaggio netto da 2,8 milioni (4,3 milioni lordi con il Decreto Crescita);
Il totale degli ingaggi lordi pagati dal Napoli per l’allenatore più i tre nuovi acquisti è attualmente di 11,5 milioni di euro, usufruendo del Decreto Crescita.
In caso di annullamento della norma, il Napoli avrebbe invece dovuto pagare 13,5 milioni di euro gli ingaggi lordi dei quattro dipendenti sopra citati. Motivo per cui, De Laurentiis, così come la maggior parte dei club di Serie A, si stanno battendo affinché il Decreto Crescita resti in vigore nel calcio.
Queste le stime di Calcio&Finanza, che ribadiamo, restano orientative considerando la mancanza di comunicazioni ufficiali da parte del Governo.