Anche De Laurentiis ha avuto modo di intervenire sul filone scommesse da poco scoppiato in Italia. Le parole del patron sull’accaduto.
Il mondo del calcio italiano è stato monopolizzato negli ultimi giorni dalle dichiarazioni ad opera di Fabrizio Corona circa alcuni calciatori italiani implicati in giri di scommesse illegali. Scommesse che hanno finora a tenere sotto indagine i vari Fagioli, Tonali e Zaniolo, con molti altri nomi invece smentititi. Sul caso è quindi intervenuto anche Aurelio De Laurentiis, in diretta da Castel Volturno.
De Laurentiis sul caso scommesse, le parole
All’interno delle mura dell’SSCN Konami Training Center, Aurelio De Laurentiis è stato quest’oggi raggiunto dai microfoni di alcuni giornalisti. Il presidente azzurro ha così avuto modo di esprimersi sui principali temi d’attualità inerenti al mondo del calcio ed al Napoli, intervenendo anche sul caso scommesse:
“Le scommesse si fanno in maniera ortodossa e poco ortodossa. Tre anni fa parlai di un libro “Calcio mafia”, argomento poi ripreso da in “Football clan”, dove si parlava di scommesse. Eppure non si è approfondito l’argomento, e adesso se ne torna a parlare. Per quel che mi riguarda sono sempre stato molto attento ad assumere calciatori la cui realtà familiare e provenienza geografica mi assicurassero una certa tranquillità psicologica e una certa tutela”.
De Laurentiis ha quindi continuato spiegando il piano già attuato da tempo dal Napoli per prevenire vicende del genere. “Tengo molto alla cultura del lecito, il Napoli fa anche un’azione di ‘sorveglianza’ su atleti che credo siano ragazzi per bene e che hanno famiglie a posto. Poi è chiaro che gestire una ricchezza improvvisa è un problema, non tutti sanno farlo”. Lo stesso patron ha poi terminato il discorso ritenendo non giustificabili i calciatori implicati nello scandalo, ma invitando a star loro vicini. “Spesso sono vittima di allucinazioni“, le parole conclusive di De Laurentiis.