L’arbitro di Serie A fa una dedica speciale alla sua città nativa: bellissime parole per Napoli.
Faranno sicuramente piacere a tanti napoletani le parole arrivate del fischietto partenopeo. In occasione del centesimo anniversario dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) sono arrivate le dichiarazioni alla stampa dell’arbitro. Si tratta di Fabio Maresca, 42 anni arbitro e presidente dell’Aia, sezione di Napoli. Maresca è uno degli arbitri più esperti del nostro campionato e si è guadagnato la fiducia dei vari designatori riuscendo ad applicare quasi sempre in maniera impeccabile il regolamento alle partite dirette. Non sempre lontano dalle critiche, Maresca quest’anno ha già arbitrato 4 incontri di Serie A.
È dal 2016 che è nel giro del massimo campionato in Italia. Secondo Transfermarket, Maresca vanta un palmares da 120 incontri diretti in Serie A con 633 cartellini gialli e 43 cartellini rossi estratti. Le presenze in ambito europeo non sono ancora tante: 16 incontri complessivi arbitrati tra Europa League, qualificazioni agli Europei, qualificazioni ai gironi di Champions League, Nations League e Conference League. Maresca vanta anche 73 presenze nel campionato cadetto italiano della Serie B. L’arbitro napoletano è stato presente al centenario dell’Aia, dove per l’occasione ha rivelato di essere ancora innamorato della città di Napoli.
L’arbitro giura amore alla sua città di nascita
“Ho sempre detto e ribadito che non avrei mai voluto cambiare sezione arbitrale. Sono nato a Napoli e spero di morire in questa città perché l’amo troppo”, così Fabio Maresca al centenario dell’Aia. Un amore viscerale verso la città di nascita quella per il fischietto partenopeo che ha manifestato tutto il suo orgoglio ad essere oggi il presidente della sezione arbitrale. Fabio Maresca ha poi risposto ad alcune domande riguardanti le possibili dichiarazioni degli arbitri a fine partita. “Parole di noi arbitri dopo ogni incontro? Sono certo che sarà una cosa che vedremo in futuro. Bisogna tener contro però che le vicende legate alla partita devono sempre passare prima per l’autorità del Giudice Sportivo”.
L’arbitro napoletano ha poi rivelato che l’apertura dell’AIA verso il mondo del calcio è sempre stata totale. “Personalmente – spiega Maresca – non avrei alcun problema a mostrare le immagini delle mie gare e spiegare ai ragazzi giovani come non commettere più certi errori“. Maresca ha raccontato anche quanto le panchine siano diventate un elemento dalla difficile gestione. Il 42 enne arbitro della sezione di Napoli ha infatti detto che prima c’erano sette calciatori di riserva e oggi, con cinque cambi a disposizione, ce ne sono dodici. Tutto ciò va a determinare un numero di persone che devono essere controllate. “Dobbiamo renderci conto che gli allenatori sono emotivi, quello di ammonire un calciatore dalla panchina per noi è l’ultimo dei pensieri”.