La sconfitta contro l’Empoli certifica l’esigenza del Napoli di una rivoluzione, ma il problema non è solo tecnico o tattico.
Paradossalmente oggi è arrivata la sconfitta che tutti aspettavano ormai da settimane. Una disfatta che urla disperatamente il bisogno di un cambiamento, di una rinascita. Quel filo sottilissimo che legava l’allenatore Rudi Garcia e i giocatori del Napoli si è ufficialmente spezzato.
Non c’è più spazio per il tecnico francese, non in questa squadra. Non c’è più tempo di riflettere su cosa non ha funzionato e cosa si poteva fare per evitare determinati risultati nelle partite. Non importa chi è realmente il colpevole di questo fallimento, ciò che conta davvero in questo momento è trovare una soluzione e rimediare al più presto. Bisogna agire subito, ma con prudenza per non incombere nuovamente nella fatalità.
Ciò che adesso rimane è un Napoli spaesato e abbandonato a sé stesso. Una squadra che ha bisogno di trovare nuovi stimoli, di recuperare la carica giusta per rialzarsi. Chiaramente non è il Napoli dell’anno scorso, ma i paragoni non sono ammessi. Adesso, c’è un problema di fondo serio all’interno della squadra: il Napoli non sta mentalmente bene. Nella quasi totalità delle partite, gli azzurri sono scesi in campo con poca lucidità, senza concretizzare le azioni e non trovando continuità nelle vittorie. Ma, soprattutto, la vittoria nel tanto amato Stadio Diego Armando Maradona non è più tornata da quel 27 settembre.
Si sta per chiudere un capitolo che non sarà facile dimenticare, ma non sarà nemmeno impossibile iniziarne uno nuovo con un’altra mentalità. A volte il cambiamento spaventa, ma bisogna essere coraggiosi e forti per affrontare ciò che avverrà. La batosta è stata forte, ma è tempo di rialzarsi a testa alta.
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Giulia Di Natale
Articolo modificato 21 Mag 2024 - 15:23