La storia si ripete per l’ennesima volta. I supporter dell’Atalanta si rendono protagonisti in negativo con cori beceri contro Napoli.
La storia si ripete nel mondo del calcio italiano, lasciando un amaro retrogusto di vergogna e rabbia. Durante la partita tra Atalanta e Napoli, valida per la tredicesima giornata di Serie A, i tifosi della squadra di casa si sono resi protagonisti di un gesto deplorevole: cori razzisti e discriminatori contro Napoli e i napoletani.
Questa triste dimostrazione di intolleranza e discriminazione ha reso l’esperienza della partita un incubo per i tifosi del Napoli presenti allo stadio, costretti a sopportare questi cori offensivi per gran parte del match. Eppure, nonostante gli sforzi per combattere il razzismo nel calcio, sembra che la lezione non sia stata ancora imparata.
La Serie A ha assistito a un ennesimo momento di vergogna durante il match tra l’Atalanta e il Napoli, dove l’eccitazione per il calcio è stata offuscata da cori discriminatori provenienti dai sostenitori della squadra di casa. L’episodio, tristemente ripetitivo nel panorama calcistico italiano, ha sollevato nuovamente la discussione sulla presenza persistente di comportamenti razzisti negli stadi.
Sia nel pre gara che durante il primo tempo, i tifosi dell’Atalanta hanno intonato cori beceri che non solo denigrano la città di Napoli, ma hanno anche una chiara matrice razzista. Tra i cori udibili in maniera chiara durante la messa in onda della partita, si poteva sentire l’inaccettabile “Odio Napoli“, l’offensivo “Noi non siamo napoletani” e il deplorevole “Lavali col fuoco”, nonché il consueto “Terrori Terroni”. Ancor più sconfortante sono stati i diversi cori, tra cui l’ormai noto “Odio Napoli”, dopo la lettera contro la violenza sulle donne annunciata dai due capitani.
Questi cori beceri hanno trovato spazio tra i sostenitori bergamaschi, offuscando lo spirito sportivo della competizione. È particolarmente allarmante notare come questi cori discriminatori abbiano radici profonde nel tempo, con il persistere di un odio marcato da parte di una frangia corposa di tifosi bergamaschi nei confronti dei napoletani.
Non è la prima volta che il calcio italiano si trova ad affrontare simili manifestazioni di intolleranza. Gli sforzi per eradicare il razzismo dagli stadi sembrano essere ancora insufficienti, e la Lega Serie A è ora chiamata a intervenire con misure rigorose per condannare e affrontare questa inaccettabile condotta.
È ora fondamentale che la Lega Serie A prenda provvedimenti decisi e severi nei confronti dell’Atalanta e dei suoi tifosi responsabili di questo comportamento vergognoso. L’incidenza di cori discriminatori, spesso con connotazioni territoriali o razziali, rappresenta un problema persistente nell’ambiente calcistico italiano. Questi atti non solo minano l’integrità dello sport, ma continuano ad alimentare divisioni e pregiudizi dannosi nella società.
Questa triste vicenda mette in evidenza la necessità di un impegno costante e continuo da parte di tutti gli attori coinvolti nel calcio italiano: club, giocatori, tifosi e istituzioni. Ogni episodio di razzismo e discriminazione nel calcio è una ferita che colpisce l’intera comunità di questo sport.
Il calcio, un linguaggio universale che dovrebbe unire, non può e non deve essere oscurato da queste manifestazioni di intolleranza. È ora che l’intera comunità calcistica prenda una posizione ferma e decisa contro ogni forma di discriminazione, affinché il campo da gioco torni ad essere un luogo di celebrazione della passione per il calcio, libero da odio e pregiudizi.
Articolo modificato 25 Nov 2023 - 22:39