Arrivano le parole di Giovanni Simeone alla vigilia del match tra Real Madrid e Napoli. Le parole del Cholito sugli azzurri.
Giornata di interviste e conferenze in casa Napoli. La mattinata odierna è stata infatti aperta dalle dichiarazioni sulla squadra ad opera dell’ex Lorenzo Insigne, con la vigilia del match con il Real Madrid che verrà conclusa con la classica chiacchierata in sala stampa tra giornalisti, Walter Mazzarri e capitan Di Lorenzo. Nel mentre, però, ecco arrivare una nuova intervista, con protagonista il “cholito” Simeone. Ancora in lizza per una maglia da titolare, visto il ballottaggio con Raspadori e i dubbi Osimehn, l’argentino è intervenuto in un lungo botta e risposta tenuto con la redazione di Marca.
Simeone verso il Real, le parole dell’attaccante azzurro
Il quotidiano spagnolo ha sin da subito preferito non tergiversare, tanto da cominciare sin da subito l’intervista nei confronti di Simeone con una domanda inerente a Real Madrid-Napoli. Risposta da applausi da parte del “cholito“:
“Contro il Real vedrete una squadra vogliosa e piena di grinta. Veniamo dal successo con l’Atalanta e siamo tornati a lavorare per far parte dei primi posti. Vogliamo regalare una grande partita al Bernabeu, non vediamo l’ora”.
Simeone ha quindi trovato modo di spiegare il calo visto dal Napoli nelle ultime uscite:
“Quando si fa qualcosa di storico, come nel nostro caso, la mente tende a virare sul relax e sul lasciarsi andare. L’anno scorso le squadre affrontavano un Napoli ambizioso, mentre oggi affrontano i Campioni d’Italia, e vogliono batterci. La differenza si sente, ma siamo sulla buona strada per tornare a quei livelli”:
L’argentino ha poi parlato nuovamente della passione partenopea, già trattata in passato più volte:
“Per capire lo spirito di Napoli devi essere appassionato quasi quanto loro. La squadra, la città, Maradona: l’unico modo per capirlo è essere uno di loro. Devi essere altrettanto “pazzo” per capire e giocare in una squadra come questa, per affrontare ogni partita come fosse l’ultima come fanno i tifosi. Vivere in certi contesti alle volte è anche difficile. Si tendono ad evitare luoghi affollati, ad andare dove i tifosi non possono riconoscerti. Io cerco di fare anche attività quotidiane come andare al cinema, ma spesso devo ricorrere a berretto ed occhiali”.
“Al murales di Maradona sei andato?” La risposta di Simeone è tutta da ridere:
“Lì ci si può andare o di mattina o di notte. L’unico modo che ho per godermelo è quello. Solo un pazzo andrebbe lì quando il luogo è affollato, e quel pazzo è mio padre. Andò lì quando vincemmo lo Scudetto ad Udine, a festeggiare con i tifosi. Si mise maschera ed occhiali ed andò, approfittando di un giorno libero. Quando lo chiamai e me lo disse rimasi incredulo”.
Simeone, a grandi linee, ha quindi intrattenuto anche un discorso sullo scorso anno:
“I miei gol contro Milan e Roma dello scorso anno sono emozioni uniche. Ogni fine settimana devi dare la vita per avere un po’ di spazio. In squadra ci sono attaccanti fortissimi come Osimhen e Raspadori, che hanno caratteristiche diverse dalle mie, quindi bisogna dare sempre il massimo per ottenere la fiducia da parte dell’allenatore. Sono ambizioso, voglio sempre giocare e quando lo faccio do il massimo per fare gol”.
Ecco quindi che l’attenzione si scosta sul match tra Real Madrid e Napoli:
“Segnare al Bernabeu significherebbe raggiungere un obiettivo in più in carriera. Dimostrerebbe all’Europa intera che tipo di giocatore sono e quanto il Napoli sia forte. Sarà una partita particolare, mi aspetto un’accoglienza diversa per me data la situazione di mio padre, ma la affronterò come ogni volta. Tutti, da ragazzi, sognano di giocare su quel campo, e daremo il massimo per fare la nostra partita”.
Infine, su De Laurentiis:
“A me piace la figura del presidente che festeggia un gol in tribuna urlando come noi sul campo. De Laurentiis è un tipo molto composto, ma mi piacerebbe vederlo esultare come un pazzo in caso di un nostro gol a Madrid. Sarei molto felice”.
“Il futuro di Simeone è in Liga?“, il “cholito” non lascia dubbi:
“Per fortuna ho molti anni di carriera davanti, e mi piacerebbe andare lì un giorno. Il calcio gira ed un’esperienza in Spagna, vicino a mio padre, mi attira molto. Io allenato da papà? Sono sempre andato cauto sull’argomento, perché in un ambiente in cui l’allenatore è tuo padre rischi di essere etichettato in maniera negativa dai compagni. La mia speranza più concreta? Tornare a vestire la maglia dell’Argentina. In campo do sempre il massimo anche per quello. Non mi piace parlare delle scelte del tecnico, chiamarle giuste o sbagliate, perché in Nazionale sono tutti forti ed hanno un grande livello tecnico. Io cerco sempre di dare il massimo per strappare una convocazione”.