Dopo l’errore clamoroso contro la Juve, Kvaratskhelia è stato autore di un’altra prova altalenantw contro il Braga. Qual è il motivo?
AAA: cercasi Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano, già al centro delle critiche per l’errore clamoroso sotto porta contro la Juventus, è stato autore di una prova in chiaroscuro anche contro il Braga. Sicuramente, anche stavolta va apprezzato il suo impegno e, soprattutto, la sua capacità di essere sempre l’uomo che in un modo o nell’altro riesce a creare scompiglio nelle difese avversarie.
Al contempo, nella gara di ieri contro il Braga spicca anche una testardaggine a tratti un po’ eccessiva nella ricerca dell’uno contro uno e un certo nervosismo nella ricerca del gol. Il georgiano ha palesato una voglia matta di riscattare subito l’errore di venerdì ma forse questo gli ha portato un po’ troppe volte a forzare la giocata e cercare di sfidare le difese avversarie in solitaria.
Kvaratskhelia alla ricerca di serenità
Sembra quindi evidente come all’attaccante azzurro manchi in questo momento, semplicemente, un po’ di serenità. Nessuno può toglierci dalla testa infatti che se Kvara avesse avuto la stessa palla gol avuta con la Juve l’anno scorso, l’avrebbe molto probabilmente tramutata in gol, trascinato dalle ali dell’entusiasmo su cui volava lui stesso e tutta la squadra azzurra l’anno scorso.
Paradossalmente, il calciatore georgiano sembra star subendo molto di più la pressione della stagione della riconferma che quella della sua affermazione, come se i mesi trascorsi dalla fine dello scorso campionato gli avessero fatto realizzare l’impresa compiuta, togliendo quel pizzico di follia irrazionale che guidava le sue giocate.
Va apprezzata la volontà di sfidare un destino che in questa stagione è stato spesso un po’ avverso per lui, non rinunciando mai all’affrontare l’avversario e a calciare in porta. Così come va ricordato che in una stagione sicuramente peggiore rispetto allo scorso anno, il suo tabellino in campionato reciti comunque 4 gol e 3 assist, numeri sicuramente di livello per un esterno d’attacco. Insomma, il suo cambio di status nel giro di un anno (da talento in rampa di lancio a campione assoluto) sta forse condizionando un po’ tutti: sia chi pretende da lui sempre prestazioni di quel livello, ma anche il calciatore stesso nel modo di affrontare le partite, consapevole stavolta di avere gli occhi puntati contro di lui.