Luciano Spalletti, protagonista assoluto del terzo scudetto azzurro, sarà sempre indiscutibilmente legato a Napoli.
Un Napoli bello, bellissimo, in grado di sorprendere tutti e rovesciare i pronostici di inizio stagione. La squadra resasi protagonista del terzo scudetto azzurro, quello dei record, del campionato stracciato a suo di bel gioco, resterà per sempre impresso nella mente degli sportivi e soprattutto dei napoletani.
Una soddisfazione attesa trentatrè anni, segnata dalle giocate dei vari Kvaratskhelia ed Osimhen, ma indiscutibilmente legata ad un nome, quello del condottiero capace di amalgamare vecchi e nuovi dopo un’estate complicata, Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della nazionale italiana.
Spalletti da Bruno Vespa: le parole sul Napoli
Fresco di cittadinanza onoraria, il c.t della selezione azzurra, è stato ospite di Bruno Vespa, nel corso della trasmissione “Cinque minuti”, in cui l’allenatore ha toccato vari temi, dalla nazionale ovviamente, sino all’immancabile e fresco ricordo partenopeo.
“Napoli mi manca tantissimo, avevo creato un rapporto profondo con la squadra, un pò mi manca ora” – Spalletti, ha poi proseguito rimembrando il tricolore, terzo scudetto della storia del Napoli: “Quello scudetto me lo sento addosso per bene, nel calcio tutto tende a bruciarsi velocemente, ma lì mi hanno fatto sentire come nessuno meriterebbe mai”.
Scontata anche la domanda sul “Caso Totti“, di recente chiuso con l’abbraccio tra il c.t e lo stesso ex capitano della Roma, che all’Olimpico ha sancito la pace tra i due:
“Io devo sempre difendere gli interessi del mio club, non credo che sarei riuscito a fare il record di punti se non mi fossi comportato bene con Francesco, era il capitano e lo spogliatoio era con lui.
L’abbraccio? Un momento bellissimo, ora lo risentirò spesso”.
Sugli Europei di questa estate, che la sua Italia affronterà da campione d’Europa, il tecnico si è invece così espresso:
“Siamo i detentori del titolo, siamo già consci delle difficoltà che incontreremo, non ci tireremo indietro nel fare l’Italia. Siamo bravi? Io tutte le mattin me lo ripeto allo specchio (ride, ndr.)”.
Infine, Spalletti ha chiosato con una risposta a coloro che lo decretano come un personaggio complicato, o meglio, uno di quelli dal “carattere difficile”:
“Io sono rimasto parecchi anni in tante piazze: Roma, Zenit, Udinese… se avessi avuto un carattere così brutto non credo ci sarei riuscito. L’unica autorizzata a dirmelo è mia moglie, Tamara, che tra l’altro dice che è buono, altrimenti non avrebbe resistito così tanto al mio fianco”.