De Laurentiis spinge per una rivoluzione totale del sistema calcio, dal regolamento alla riformulazione dei campionati
Il verdetto della Corte di Giustizia Europea ha sancito l’abuso di potere di Fifa e Uefa. La sentenza ha quindi permesso ai club di rispolverare il concetto di Superlega. Qualche anno fa si parlava di campionato riservato a pochi club fondatori con posto fisso, mentre il nuovo formato prevede accesso per tutti, ovviamente condizionato ai risultati in campionato. La Supelega sarà divisa in tre macrogironi, la Star League, la Gold League e la Blue League. Non vi saranno membri fondatori e il tutto sarà regolamentato da un sistema di retrocessioni e promozioni, che renderà il tutto molto più equo.
Sin da subito il presidente De Laurentiis si è detto favorevole a tale riforma. E anzi, in un’intervista concessa all’edizione odierna del Corriere dello Sport ha proposto una maxi rivoluzione anche per il calcio italiano, ma prima non ha risparmiato Fifa e Uefa. “La posizione dominante di Uefa e Fifa, che oggi l’Europa censura, è servita a elargire bonus in cambio di consenso. Chi ha governato fin qui da monopolista non ha compreso che il calcio è un’impresa“, questo l’attacco ai due maggiori organi istituzionali del calcio.
Ha poi aggiunto: “Ho parlato con Florentino Perez e siamo d’accordo a mettere attorno a un tavolo alcuni veri imprenditori, non più e non solo presidenti nominali. Perché oggi il calcio è amministrato da persone anziane dal punto di vista anagrafico, ma soprattutto prive di visione“.
De Laurentiis vuole rivoluzionare la Serie A
Secondo il patron azzurro il reale problema è legato al seguito del campionato italiano. “Stiamo perdendo i giovani”. Per questo motivo De Laurentiis ha in mente alcune variazioni al regolamento: “Ci vuole più dinamismo. Basta fuorigioco fischiati dopo che l’azione è finita e si è andati in gol. Basta con questa qualità arbitrale. Ci vuole il tempo effettivo, come nel basket. E il challenge per chiamare il Var a domanda di parte”, le proposte del presidente.
Rivoluzione totale non solo in campo, De Laurentiis ha in mente anche una riformulazione dei campionati: “Farei una Serie E, dove E sta per élite”. Il presidente ha poi spiegato anche il concetto di campionato riservato a pochi e le motivazioni alla base di questa proposta:
“Un campionato con sole squadre di città con un numero rilevante di tifosi. Un Palermo che dà garanzie economiche non può fare la trafila dalla serie D, così come il Bari. Mentre in prima serie ti trovi città di ventimila abitanti che non fanno diecimila biglietti. Allora io dico: alle sette, otto squadre che egemonizzano la classifica, aggiungiamone altre sette che possono avere le stesse ambizioni. E chiudiamo a 14 posti nella serie d’élite. Poi due gironi di Serie A da venti squadre. E il resto è dilettantismo, che funga da vivaio“.
L’idea sarebbe quella di abolire il sistema di retrocessione e promozione: “Come il basket in America. Che ha i palazzetti strapieni. Vai a vedere i Lakers e non riesci a trovare un biglietto. E qualcuno obietta che il senso agonistico verrebbe a mancare. Non è vero niente”, conclude De Laurentiis.