Arrivata la tanto attesa decisione della Cassazione sulla questione legata alla presunta evasione fiscale di 37 milioni: tutti i dettagli
Sono passati oramai più di tre anni da quel triste 25 novembre 2020, data della morte di Diego Armando Maradona. Tutto il mondo del calcio si è stretto intorno alla famiglia del Pibe de Oro. In tutto il mondo e, ovviamente, anche nella città di Napoli, gli appassionati hanno ricordato le gesta di quello che per tanti è il calciatore più forte della storia del calcio. Dopo la sua morte i napoletani hanno continuato ad onorare la sua memoria con murales e opere di vario genere sparse in giro per la città. Luoghi che con il passare degli anni sono divenuti veri e propri luoghi di culto.
Maradona morì a 60 anni. L’autopsia sul suo corpo stabilì che era morto a causa di “un edema polmonare acuto secondario a insufficienza cardiaca cronica esacerbata”, e aggiunse che l’ex calciatore soffriva di una “cardiomiopatia dilatativa”. Successivamente alla sua morte sono poi state indagate otto persone legate all’equipe che si è occupata della sua cura gli ultimi tempi. Tuttavia, non è l’unico processo penale in ballo dopo la morte del tanto amato fuoriclasse argentino.
Maradona, il verdetto del giudice riguardo l’accusa di evasione di 37 milioni di euro
Sul Pibe de Oro pendeva anche un’accusa, che va avanti da oltre quarant’anni, di evasione fiscale, al tempo di 40 miliardi di lire. Maradona percepì la somma a metà degli anni Ottanta, dalla Società Sportiva Calcio Napoli, come pagamenti dei diritti d’immagine versati su conti esteri del Liechtenstein da parte di due società straniere. Negli anni l’importo è lievitato fino a 37 milioni di euro, più della metà a causa di interessi di mora. Gli eredi hanno poi effettuato un ricorso.
Stando a quanto riportato da Il Messaggero, a tre anni dalla morte di Maradona è arrivato il tanto atteso verdetto: i giudici della Cassazione hanno accolto il ricorso della famiglia, al giocatore sono stati riconosciuti i titoli per beneficiare del condono.
Il ricorso è stato discusso dagli avvocati Massimo Garzilli e Angelo Pisani, che rappresentano Maradona e accolto dalla presidente della Cassazione Roberta Crucitti.
Ora il calcolo e la decisione finale, riporta Calcio e Finanza, spetta alla alla commissione tributaria della Campania. L’ente tornerà ad esprimersi sulla vicenda in futuro. In caso di giudizio negativo definitivo il debito residuo sarebbe a carico degli eredi di Maradona.