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Kvara è sempre lo stesso campione: va soltanto liberato il suo talento che sulla fascia sinistra sembra ormai limitato.

Il suo talento è sempre lì presente, in attesa soltanto di poter essere sprigionato. Lui è lo stesso, seppur appannato e, magari, annegato da un nervosismo ormai sistematico, ma comune a una squadra che da Campione d’Italia in carica si ritrova, con tanto di dolo, a meno venti punti dalla vetta. Kvaratskhelia e quel peso delle aspettative che, dopo una stagione che ha avuto del clamoroso, gli sta giocando un brutto scherzo, proprio come sta accadendo in scala più generale agli azzurri.

Insomma, inutile nascondersi: tra le cause di questa crisi c’è sicuramente la mancanza di un Kvara formato MVP della Serie A, fattore forse addirittura sottovalutato. Un leone in gabbia che per la prima volta si ritrova a vivere un momento frustante, personale e non, all’ombra del Vesuvio, nella sua prima grande squadra della sua carriera.

Eppure quando la palla è tra i suoi piedi, la sensazione che possa succedere qualcosa c’è sempre. È stato così, guardando alla storia più recente, sia contro il Monza e che contro la Salernitana. Buona parte delle (nemmeno tante) giocate nascono sempre da lui e, a dimostrazione di un periodo in cui non ne va davvero una per il verso giusto, quando si mette in proprio non riesce a essere incisivo. sbagliando talvolta gol assolutamente alla portata. Questione di feeling con la porta, che a volte dà e spesso toglie. Tutto regolare, se non fosse altro per il fatto che, con ogni probabilità, la soluzione sembra essere dietro l’angolo.

Kvaratskhelia e il ‘muro’ laterale: il marcatore più ingombrante

Se per la prima stagione Kvara ha avuto modo di ‘godere’ dell’effetto sorpresa, lo stesso non si può dire della sua seconda annata in Serie A. Ormai tutti lo conoscono e lo mettono in tiro, con le buone e soprattutto con le cattive. Lì sulla sinistra è indubbio che Kvara faccia ormai fatica: la linea laterale è quasi una barriera a una vena di fantasia che funziona a intermittenza, da mesi a questa parte.

Kvara e il nuovo possibile ruolo – LaPresse – spazionapoli.it

E chissà che la soluzione non possa arrivare dalla Georgia, in cui il numero 77 azzurro fa la seconda punta di mestiere. In patria, l’azzurro gioca nettamente più all’interno del terreno di gioco nel 3-5-2 del CT Sagnol e con risultati ottimi (9 gol e 4 assist, per dare un riferimento statistico). Soluzione, quest’ultima, adottata in maniera parziale da Walter Mazzarri sia nella sfida contro il Monza che nell’ultima contro la Salernitana. Ed è proprio in quel ruolo che si sono rivisti gli sprazzi di un campione che vive un fisiologico momento di ‘calo’ rispetto ai precedenti.

Forse allontanarlo dalla linea laterale, che a oggi è più un muro invisibile piuttosto che un punto di riferimento, e portarlo in mezzo al campo più vicino alla punta potrebbe giovare a un calciatore la cui classe è tangibile ma implosa. Come giusto che sia, quella classe va pur sempre messa nelle condizioni di potersi esprimere nel miglior modo possibile. E lì sulla sinistra, ormai, quella condizione sembra non esistere più.

Articolo modificato 13 Gen 2024 - 23:35

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Scritto da
Francesco Fildi