Il giornalista Michele Criscitiello ha commentato i fatti di Udine nel suo editoriale per il sito di Sportitalia, nel quale difende la città dalla minoranza razzista.
La giornata di campionato che ci si è appena lasciati alle spalle (in attesa che siano recuperati i match delle compagini impegnate nella Supercoppa Italiana, tra cui anche il Napoli) ha lasciato il segno soprattutto per questioni extra – campo. A far discutere è quanto successo nel corso di Udinese-Milan, con la sospensione del match a causa dei cori razzisti riferiti al portiere rossonero, Mike Maignan.
Una lunga coda di polemiche che continua a protrarsi, nella speranza di poter trovare quanto prima una soluzione a un problema che ormai da tempo attanaglia tutto il calcio italiano. Spesso anche la città di Napoli è vittima di episodi da condannare ed è proprio a Udine che i tifosi partenopei hanno subito una vile aggressione, in occasione della notte scudetto del 4 maggio 2023. Ma, più in generale, spesso la città partenopea è bersagliata da cori indegni in molti stadi della Serie A.
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A prendere posizione in merito è il giornalista di Sportitalia, Michele Criscitiello, che sul sito dell’emittente ha espresso la sua opinione riguardante il caso Maignan.
Il giornalista ha difeso la città da una minoranza che spesso fa parlare di sé, e non certamente per comportamenti impeccabili.
“Udine non è razzista e ho tredici anni di buoni motivi per sostenere questo. Questa è una città che conosco, così come conosco la gente, conosco la società anche se non ho più rapporti diretti da un mesetto circa. Questo non cambia il pensiero che ho della vicenda. Non è razzismo. Udine non è razzista. Se vedono un ragazzo di colore non gli fanno buh buh in strada ma lo fermano e gli offrono il caffè perché la domenica indossa la maglia bianconera. C’è un gruppetto ad Udine che farà pagare tutti”
Il giornalista Michele Criscitiello, inoltre, ha citato l’esempio dei cori contro i napoletani per scagionare quella minoranza di tifosi che, seppur con un beniamino in squadra come il napoletano Antonio Di Natale, in passato comunque non si risparmiavano ad attaccare la città partenopea.
“Gli stessi che da anni cantano “odio Napoli” o “Vesuvio lavali con il fuoco” quando il loro vero Re era napoletano: Antonio Di Natale. Lui segnava e faceva volare la squadra in zona champions e il gruppetto insultava i napoletani”.
Articolo modificato 22 Gen 2024 - 12:22