Faccia a faccia con la FIGC: la risposta all’ipotesi di De Laurentiis riguardo all’ingaggio di Luciano Spalletti.
Il presidente Aurelio De Laurentiis, nella conferenza stampa di ieri mattina, ha reso noti quelli che sono stati i nodi cruciali a causa dei quali il Napoli non è riuscito a compiere una prima parte di stagione degna del tricolore che i calciatori rappresentanti la città portano in petto. Il patròn azzurro ha affermato che le responsabilità di tutto ciò che è accaduto sono a suo carico e di essersi promesso, con il mercato di gennaio, di aver creato una squadra capace di poter centrare la qualificazione alla prossima Champions League, la cui edizione sarà tutta da seguire a causa della nuova formula.
Tra i vari motivi spuntati fuori, sono balzati agli occhi quelli relativi alla scelta di Rudi Garcia e all’addio di Luciano Spalletti. Sul primo, De Laurentiis, con tono infastidito, ha dichiarato di aver centrato la scelta in base al curriculum del francese ritenuto adatto alla nuova dimensione partenopea. Il problema del tecnico francese è legato alla gestione della squadra e alla preparazione fisica in estate della stessa. Non a caso sono stati messi in evidenza alcuni punti riguardo alle difficoltà del preparatore atletico.
Su Luciano Spalletti, invece, si è alzato un vero e proprio polverone. Il numero 1 del Napoli, infatti, ha affermato di aver dubitato della scelta dell’ex allenatore dello Zenit San Pietroburgo che avrebbe dichiarato al presidente di aver deciso di dedicarsi alla sua amata terra in Toscana. Dubbio legato al fatto che soltanto pochi mesi dopo l’addio al Napoli, Spalletti avrebbe accettato di allenare la Nazionale Italiana di calcio.
Secondo quanto riportato da “Il Mattino”, voci di corridoio della FIGC avrebbero smentito quello che De Laurentiis ha apertamente affermato come pensiero fondato su una semplice ipotesi personale. Il grande produttore cinematografico si è pentito di aver lasciato andare l’ex allenatore di Roma e Inter come segno di riconoscenza per il lavoro svolto e l’obiettivo, da 33 anni tanto agognato, portato a termine.
Il suo più grande dubbio perciò è stato sciolto dopo che la scelta di Gravina e staff è ricaduta sul ruolo di Commissario Tecnico della Nazionale soltanto dopo il fallimento della Nations League in giugno di Roberto Mancini, protagonista per aver dato le dimissioni a metà agosto. Per questa ragione, soltanto in estate inoltrata, la FIGC ha deciso di affidare la panchina a Luciano Spalletti.
Articolo modificato 8 Feb 2024 - 12:05