Il rapper napoletano Geolier continua a far parlare di sé, a Sanremo rivela di aver ricevuto messaggi da due importanti calciatori.
Il 74° Festival di Sanremo sta realizzando ascolti record. Il concorso della canzone italiana sta beneficiando anche del seguito di un pubblico molto più giovane rispetto al passato, questo in virtù anche della presenza di artisti in gara che attirano quella fetta di audience. Tra questi artisti della new generation non può di certo mancare Emanuele Palumbo, meglio conosciuto con il nome d’arte di Geolier.
Il cantante napoletano si è presentato a Sanremo con un brano completamente in napoletano dal titolo “I’ p’ me, tu p’ te“. La canzone ha scatenato non poche polemiche. Prima con chi non accetta che una canzone al Festival della canzone italiana sia completamente in dialetto. Dopodiché sono arrivate varie critiche, sia da qualche quotidiano ma soprattutto via social.
Ogni critica è stata comunque spazzata via dall’ottimo riscontro che sta avendo Geolier in questo Festival di Sanremo, con il suo brano al primo posto della seconda serata, quella con voti delle radio e del televoto del pubblico da casa. Lo stesso Geolier ci ha tenuto a sottolineare – in un’intervista concessa al Corriere della Sera – quanto il supporto del pubblico sia stato fin qui fondamentale. Ecco quanto evidenziato:
Quello che conta è essere primi nella vita, fare le cose per la famiglia. Se fai bene quello poi i numeri sono uno specchio che riflette. Cerco di portare con me chi non ha un lavoro o di darne uno meno pesante a chi ad esempio sta in fabbrica. E anche agli amici che devono badare alla loro famiglia. Provo anche a cambiare la vita a quei ragazzi che facevano cose per strada. Quando avevo 13 anni pagavo 30 euro l’ora per fare la mia musica: la mia struttura sarà gratuita per regalare l’opportunità di fare arte.
Dopodiché Geolier ha rivelato di aver avuto gli auguri di in bocca al lupo da due calciatori napoletani prima della sua esibizione della serata di apertura del Festival di Sanremo: “Sentivo il palco bruciare sotto i piedi, anzi me la facevo proprio sotto“. E la confessione di aver ricevuto gli auguri da: “Insigne, Siani, Donnarumma e degli Psicologi“. Conclude: “La mia presenza qui è una fattore di cultura: portiamo Napoli e il rap. Per me conta questo. Restano le canzoni, non i nomi degli artisti“.
Di certo un esempio positivo per Napoli e che rappresenta un orgoglio per i suoi tanti fans.
Articolo modificato 9 Feb 2024 - 16:32