Un tifoso del Napoli è stato arrestato e condannato a Gorizia, in Friuli: il motivo della sentenza è da non credere!
La vittoria dello scudetto nella passata stagione ha regalato ai tifosi azzurri, per dirla alla Luciano Spalletti, una “gioia infinita“. Dopo trentatré lunghissimi anni, il popolo partenopeo ha potuto dare sfogo a quell’urlo che per troppo tempo è rimasto strozzato in gola.
La vittoria è arrivata in maniera perentoria. Gli azzurri non hanno avuto rivali nella passata stagione. Sin da febbraio, infatti, contro ogni tipo di scaramanzia, era iniziata la festa scudetto. Tra le vie di Napoli si respirava un’aria diversa, un’aria di festa. Nei vicoli, i tifosi azzurri appendevano striscioni, bandiere e gigantografie degli uomini che stavano tramutando in realtà un sogno che alcuni non hanno mai avuto il piacere di vedere.
Oltre alla grande festa a Napoli, che è durata per mesi fino all’estate, sono tantissimi i tifosi che hanno potuto esultare in giro per il mondo. Dopo quel fatidico 4 maggio 2023 che ha dato la matematica della vittoria, sono arrivati i video dei festeggiamenti da ogni parte della terra, da Londra a New York. Anche in altre città italiane c’è stata una grande festa. A Milano, infatti, piazza Duomo è stata presa d’assalto dai tifosi azzurri che hanno intonato cori per tutta la notte.
I festeggiamenti, però, non sono andati sempre per il verso giusto. Un tifoso azzurro, infatti, a Gorizia è stato condannato.
Tifoso del Napoli arrestato a Gorizia: il motivo
Un tifoso del Napoli residente a Gorizia, ha voluto festeggiare la vittoria dello scudetto, ma non tutto è andato come previsto. Dopo la festa, infatti, è stato arrestato e condannato.
A rendere nota la storia di Cristiano Petriccione è stata l’Unione Azzurra nel Mondo che ha espresso il proprio sostegno nei confronti del tifoso azzurro dopo una condanna il cui motivo appare assurdo.
Petriccione, infatti, è stato condannato a tre mesi di carcere, poi diventati un’ammenda di 2750 euro per avere festeggiato con l’accensione dei fuochi d’artificio, di cui afferma di non aver niente a che fare, e per aver dato vita ad una riunione senza l’autorizzazione della Questura. La riunione in esame sarebbe il ritrovo di un gruppo di amici tifosi del Napoli presso un centro sportivo per festeggiare la vittoria dello Scudetto.
Il tifoso azzurro ha prontamente fatto ricorso dopo la sentenza e c’è da segnalare anche un suo impegno sociale sul territorio. Cristiano Petriccione, all’epoca dei fatti era Presidente di una squadra di calcio di ragazzini di Monfalcone. Nel corso delle indagini, Petriccione si è prontamente dimesso dal suo incarico per correttezza.