Nuovo contenzioso tra De Laurentiis e il Comune di Napoli, stavolta a causa del mancato pagamento dei Vigili Urbani in occasione delle gare allo stadio Maradona.
Sembra non esserci pace tra il Calcio Napoli e in particolare del suo presidente, Aurelio De Laurentiis, e il Comune di Napoli. Il motivo del contendere, come sempre, è lo stadio. Stavolta a far discutere è la decisione del patron napoletano di citare il Comune davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR). Il motivo? Il pagamento dei Vigili Urbani per viabilità straordinaria nel corso delle gare allo stadio Maradona. Secondo il Comune, queste spesa toccherebbe al presidente del Napoli, in quanto le partite – in particolare quelle di Champions League – rappresentano un evento organizzato da un privato e pertanto a pagare le spese supplementari dovrebbe essere chi lo organizza (il Calcio Napoli, ndr).
Dall’altro lato De Laurentiis non intende assolutamente pagare perché – come si legge sull’edizione odierna de Il Mattino – “Gli impianti sportivi, di proprietà comunale, appartengono al patrimonio indisponibile del Comune, essendo essi destinati al pubblico servizio“. Questa la tesi del club che, attraverso l’avvocato Arturo Testa, ha presentato ricorso al TAR.
Vigili Urbani non pagati, De Laurentiis cita il Comune di Napoli davanti al TAR
La notizia – stando a quanto si legge sul Corriere del Mezzogiorno – non è stata affatto accolta bene a Palazzo San Giacomo. Ecco quanto evidenziato:
“Prima dice che vuole aprire una fase di dialogo con il Comune di Napoli — si sfogano ai piani alti — e poi la prima cosa che fa qual è? Impugna davanti al Tar Regolamento e Avviso di accertamento per non pagare i 12 mila euro dovuti ai 68 vigili urbani in servizio per la partita di Champions contro il Real Madrid”. A sostegno dell’Avviso di accertamento, il Comune di Napoli precisa che «a decorrere dal 2017, le spese del personale di polizia locale, relative a prestazioni pagate da terzi per l’espletamento di servizi (…) in materia di sicurezza e di polizia stradale necessari allo svolgimento di attività e iniziative di carattere privato che incidono sulla sicurezza e la fluidità della circolazione nel territorio dell’ente, sono poste interamente a carico del soggetto privato organizzatore e promotore dell’evento…».
Inoltre che l’evento medesimo non risulterebbe «tipizzato in alcun riferimento normativo che possa ricondurlo ad un’attività pubblica, né tantomeno è previsto quale attività esclusa nel Regolamento approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 327 del 29.09.2023, deliberazione poi approvata dallo stesso Consiglio Comunale».
Infine, l’evento in questione sarebbe da considerarsi privato considerato lo scopo lucrativo e che né l’amministrazione comunale, né i vari servizi dell’ente, hanno comunicato che l’evento è di interesse pubblico e quindi escluso dall’applicazione della normativa in oggetto.
Il patron del Calcio Napoli – si legge -, contesta “l’Avviso di accertamento esecutivo di pagamento n. 001/2023 ai sensi dell’art. 1, comma 792, della L. 160/2019, notificato in data 29.12.2023“, con il quale il Comune di Napoli – Area Sicurezza ha “accertato ed imposto alla società SSC Napoli S.p.A. di pagare, entro il termine di 60 giorni dalla notifica dell’atto, la somma di 12 mila 122,73 euro per i costi del personale della polizia locale che sarebbe stato impiegato per l’incontro calcistico Napoli-Real Madrid, tenutosi presso lo Stadio Diego Armando Maradona, preavvisando che, in difetto di pagamento, si procederà a misure cautelari e ad esecuzione forzata in danno del debitore, senza la preventiva notifica della cartella di pagamento o di Ingiunzione Fiscale ex R.D. 639/1910“.
Insomma, una questione che non si risolverà in breve tempo e che di certo alza la tensione tra le parti, rendendo ancor più complicato pensare a un accorso per la concessione dello stadio.