Khvicha Kvaratskhelia non sta vivendo un momento felice, le sue prestazioni sono sottotono e il suo rendimento è stato oggetto dei commenti di Fabio Caressa a Sky Sport.
Il pareggio del Napoli contro il Cagliari per 1-1 ha innalzato il tono delle polemiche nell’ambiente azzurro. Ora come ora nessuno è esente da critiche. Ne sanno qualcosa Juan Jesus, Politano e Simeone, finiti sul banco degli accusati dopo gli errori nel match contro i sardi.
Eppure non solo loro sono finiti nell’occhio del ciclone. Già, anche le prestazioni di Khvicha Kvaratskhelia stanno facendo parecchio discutere, tant’è che il nuovo allenatore del Napoli, Francesco Calzona, ha preferito sostituirlo in entrambe le gare da quando siede sulla panchina azzurra. Non certo una scelta usuale, considerando il talento del georgiano.
A parlare del momento di Kvaratskhelia è stato anche il giornalista di Sky Sport, Fabio Caressa, nel corso di “Sky Calcio Club”, non risparmiando critiche all’attaccante azzurro. Ecco quanto evidenziato:
Gli allenatori sono importantissimi, ma non sono vitali. In Italia diamo troppa importanza agli allenatori. I giocatori del Napoli si dovranno prendere delle responsabilità! O era solo Garcia a far giocare Raspadori a destra e a sostituire Kvaratskhelia? Ora c’è Calzona che fa le stesse cose. Parliamo sempre come se i calciatori fossero i giocatori di un biliardino, come se gli allenatori li guidassero da fuori. Non stiamo parlando di pupazzi, ma di uomini.
Il Napoli ne è la prova: ha cambiato tre allenatori ed abbiamo visto come sta andando. I giocatori si devono aiutare da soli. Kvara non salta l’avversario neanche per finta. Va bene il tecnico, va bene il rinnovo che non arriva, ma porca miseria mi spiegate perché non lo salta?!
Insomma, anche il miglior giocatore dello scorso campionato di Serie A è stato inghiottito dalle difficoltà che sta incontrando il Napoli in questa stagione. Secondo Caressa, però, non è solo lo scarso apporto degli allenatori a incidere negativamente sull’andamento di una squadra, bensì a fare la differenza è l’apporto dei calciatori. In effetti la stagione del Napoli non si può più spiegare solo con le scelte sbagliate della società con allenatori non adatti a guidare una formazione campione d’Italia, anche i calciatori hanno la loro fetta di colpe. In tanto hanno anteposto – probabilmente – i propri interessi personali a quelli della squadra, sia per quanto riguarda questioni contrattuali o anche di mercato. Distrazioni che, in un modo o nell’altro, hanno inciso anche sul rendimento in campo.
Articolo modificato 26 Feb 2024 - 11:11