Il 1 agosto è una data che, nel cuore dei tifosi del Napoli, risuona con una particolare emozione grazie al coro “Napoli è della Gente”, un inno che celebra non solo la squadra ma anche la città e il legame indissolubile che unisce i suoi abitanti con il giorno della nascita della SSC Napoli.
Questo post in breve
1° agosto pioveva
Di domenica era
Maglia in lana e un pallon
E nasceva l’amor
Ha l’azzurro del cielo
Come sfondo il Vesuvio
Ed il bianco si sa è la sua integrità
È di fango e sudore
Sacrificio e passione
E la storia si sa della nostra città
Napoli è della gente
Il passato il presente
E il futuro si sa
Ci ritroverà qua
Perchè noi ti adoriamo
Senza te non viviamo
Forza Partenope
Il mio cuore è con te!
“1 agosto pioveva” non è solo l’incipit di una canzone ma il preludio a una storia che si intreccia con la passione calcistica e l’orgoglio cittadino. Il coro “Napoli è della Gente” si distingue per il suo forte messaggio di appartenenza e identità, sottolineando come il Napoli non sia solo una squadra ma un simbolo di resistenza, amore e unità per la città. Questo coro va oltre il semplice tifo calcistico; è un inno che celebra la cultura, la storia e le tradizioni di Napoli, rendendolo un elemento fondamentale nell’esperienza dei tifosi.
Il coro nasce da un’iniziativa degli ultras, sia di curva A che di curva B, desiderosi di esprimere il loro incondizionato sostegno alla squadra e di rafforzare il senso di comunità tra i supporter. La scelta del 1 agosto come riferimento nel testo rimanda a un momento significativo nella storia del club: il “compleanno” della propria amata, il Calcio Napoli nato appunto il 1 agosto 1926.
Il coro “Napoli è della Gente” ha avuto un impatto profondo sui tifosi, diventando rapidamente uno dei canti più amati e cantati negli stadi e nei ritrovi. La sua capacità di unire le persone, indipendentemente dall’età o dallo sfondo sociale, testimonia la forza del calcio e della musica come veicoli di identità comunitaria e solidarietà. Il coro è diventato un simbolo di appartenenza, un rito collettivo che precede le partite, alimentando l’entusiasmo e la passione dei supporter.
Il coro, seppur di vecchia data, ha trovato il suo vero boom durante la partita Napoli – Juventus del 3 marzo 2024 vinta dagli azzurri nei minuti finali grazie a un gol di Giacomo Raspadori, dopo un errore dal dischetto di Victor Osimhen: cantato all’unisono dalle due curve prima del match e prima e dopo la partita all’esterno dello Stadio Diego Armando Maradona.